Di Antonello Troya
C’è un fattore X ancora poco chiaro nella possibile e futura composizione della lista che vede a capo Vincenzo Cascini. Ed è tra le altre, quella della presenza di Ugo Massimilla. Il segretario del Partito Democratico rimetterà il mandato di segretario e sarà in lista con il medico chirurgo o farà il passo indietro ritornando come il figliuol prodigo alla casa del padre, ovvero nel centrosinistra, mantenendo privilegi, armi e bagagli di cui ancora può godere? Anche perché lo stesso segretario del partito di Zingaretti porta con sé un considerevole numero di voti, che sia dall’una che dall’altra parte farebbero decisamente comodo.
Resta da capire se il vitello grasso sarà a disposizione della tavola imbandita di Cascini o di Barbara Ferro. Quest’ultima dovrà fare i conti anche con un’altra partenza dalla coalizione: quella di Vincenzo Carrozzino che ha deciso di passare con tutto il suo schieramento civico, “Rinascimento” con Cascini, lasciando il centrosinistra monco nella sua parte liberale. Anche se un primo avviso di “avvicinamento” c’era stato con il mancato voto all’approvazione del bilancio.
Rimane ferma la decisione del mondo associazionistico, di Belvedere Cambiaverso e del gruppo Ora di sostenere Barbara Ferro. Gilberto Raffo, invece, sembra indirizzato verso una intesa con Vincenzo Cascini. Ma questo è tutto da confermare.
L’incognita rimane quindi quella di Ugo Massimilla. La riunione di Lamezia ha visto il segretario provinciale del Pd Luigi Guglielmelli ribadire che non esistono alle prossime amministrative accozzaglie di alcun genere. Ciò alla luce del mancato raggiungimento dell’obiettivo di Ernesto Magorno di formare un gruppo di respiro regionale come appendice del Pd calabrese. Non c’è nemmeno da meravigliarsi se la presenza di Massimilla nella futura lista di Cascini fosse da intendersi come un estremo tentativo di dividere i due gruppi, quello guidato dallo stesso medico e quello con a capo Vincenzo Spinelli. Anche in questo caso obiettivo mancato. Massimilla in lista? Forse, ma Ernesto Magorno e i “ribelli” saranno in grado di tutelare l’incarico politico di Massimilla alla presidenza del Consiglio Regionale?