Sembrebbe quasi possibile affermare che a Belvedere Marittimo non può esserci centrodestra, vecchio o camaleontico che sia, senza Enrico Granata. L’ex sindaco aveva lasciato la propria compagine politica al dott. Vincenzo Cascini in occasione dell’ultima tornata elettorale, di godersi il ‘Meritato riposo’ in politica potrebbe non averne modo, tante sono le difficoltà delle anime del ‘Vecchio’ centrodestra a Belvedere Marittimo, ed è tutto dire.
Ci sarebbe stata una riunione in settimana. Un tavolo al quale avrebbero preso parte i ‘Dissidenti‘, il gruppo Filicetti-Arci-Fiorillo, i Granatiani, l’Asse Liporace-D’Aprile. Era attesa la fatidica fumata bianca, con tanto di investitura per la candidatura a sindaco di Maria Rachele Filicetti, ex candidata alla regione Calabria con risultato modesto (392 preferenze, al netto, per esempio delle 700 di Francesca Impieri). Stando ad indiscrezioni, il tavolo sarebbe saltato, anche in maniera piuttosto goffa. Non vi sarebbe convergenza da parte delle parti politiche, alcune delle quali ritengono di cercare un nome di superamento rispetto alla stimata dottoressa Belvederese. Una situazione di stallo che avrebbe azionato anche Granata. L’ex sindaco avrebbe preso la briga di rimettere tutti attorno al tavolo (Ovviamente in senso metaforico).
Appare inversomile quanto starebbe avvenendo e non soltanto per l’incapacità del centrodestra di trovare il bandolo della matassa, ma, anche per quanto avviene attorno. Accadrebbe infatti che, pezzi politici che siedono attorno alla presunta proposta riformista di “Uniti si vince”, avrebbero partecipato alla riunione con il Gruppo Filicetti-Dissidenti.
Intanto, l’ex sindaco Vincenzo Cascini attende sornione e tesse la propria tela. Non è esclusa al momento una sua partecipazione in prima persona alle prossime elezioni comunali. Cascini starebbe cercando sponda fuori dal perimetro del centrodestra. Restano da capire le velleità di uno stimato medico prestato alla politica. Vincenzo Cascini ha parlato spesso di volti nuovi per Belvedere Marittimo. A lui il compito di dare un seguito a quelle parole.
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