Il governatore Mario Oliverio risponda sul piano politico dei 2.337.000 euro che l’Asp di Cosenza dovrà pagare per interessi su acquisti sanitari. Il credito del fornitore è stato infine ceduto a Banca Ifis e nello specifico non risultano, leggendo il correlato provvedimento esecutivo, tentativi di transazione da parte della stessa Asp”.

Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che commenta: “Si tratta di uno scandalo a cielo aperto, che dimostra l’inadeguatezza del management sanitario riconducibile alle scelte politiche del governatore Oliverio. Con 2.337.000 euro, ripeto, nello specifico di soli interessi, si compra per esempio una tac modernissima per fare diagnosi a scopi preventivi. È una vergogna assoluta e i responsabili amministrativi dovranno pagare di tasca propria, perché in questo caso non ci sono giustificazioni che reggano. Proprio nei giorni scorsi – continua il parlamentare del Movimento Cinque Stelle – avevo presentato un esposto alla Procura e alla Corte dei conti sulla vicenda di una tac pagata dall’Asp di Cosenza e data in prestito all’Azienda ospedaliera cosentina, con una spesa di oltre un milione”.

“Oliverio – incalza il deputato M5S – non ha capito che la Calabria è in piano di rientro dal disavanzo sanitario e che la gestione del personale, degli acquisti e dei rapporti economici è stata in capo ai vertici delle Aziende sanitarie e ospedaliere, che finora ha nominato lui. Per quanto il consigliere regionale Carlo Guccione abbia ritenuto secondario questo aspetto, i fatti quotidiani confermano le pesanti negligenze di diversi dirigenti aziendali, espressione dell’indirizzo politico del presidente della Regione Calabria, a cui i malati calabresi chiederanno conto di tutti i disservizi e di tutti gli sprechi che ha provocato la sua amministrazione. Questi 2.337.000 euro – conclude Sapia – peseranno, insieme agli altri paradossi della sanità calabrese, sulla coscienza e sul futuro politico di Oliverio, che, nonostante i disastri, continua a fare lo gnorri e a recitare la parte dell’incolpevole”.