L’ASP di Cosenza con la deliberazione n°412 del 05 Maggio u.s. del Commissario Zuccatelli, ha previsto l’affidamento del servizio di preparazione e somministrazione dei pasti ai degenti nei Presidi Ospedalieri e Strutture Sanitarie, ma, ignora i prodotti locali a chilometri zero provenienti da Filiera corta 100% Made in Calabria. La ristorazione collettiva pubblica riveste un triplice ruolo Nutrizionale, di Promozione della Salute con i prodotti della Dieta Mediterranea e di Sostenibilità Ambientale e Sociale in materia di Green Economy convalidati dalla normativa dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) che impongono alle Amministrazioni Pubbliche le migliori soluzioni sotto il profilo ambientale.
Una sana politica economica regionale deve prevedere negli appalti pubblici di ristorazione (Sanità, Scuole, ecc.) in maniera superiore al 50% Prodotti Agricoli, della Pesca e Alimentari compreso Acqua e bevande la cui produzione e trasformazione avviene entro i confini regionali, ottenuti con il metodo biologico, con tecniche di produzione integrata (Glifosate Zero) e/o Denominazione di Origine tutelata (DOP-IGP). La legislazione Regionale (L.R.29/2008) che contempla Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero, prevedendo specifici compiti nei servizi di ristorazione collettiva, sostiene questa impostazione. Tra l’altro, all’interno del bando c’è la totale discrezionalità della commissione su ben 14 punti su 70 dell’offerta tecnica, che evidentemente potranno influire in modo determinante sulla qualità del menù da proporre e in conseguenza anche sulle qualità dei prodotti con una scarsissima attenzione a quelli calabresi. Non ultimo, valorizzare i prodotti locali significa garantire un risparmio nel processo del trasporto per ciò che attiene la riduzione dei gas nocivi nell’ambiente.
Spero che il Commissario dell’ASP di Cosenza dott. Zuccatelli sospenda la delibera e modifichi il Capitolato Tecnico.
Vedremo chi vuole bene alla Calabria.

Pietro Molinaro (Lega)