San Nicola Arcella – Progetto Arcomagno: l’intervento non ha risolto il problema della sicurezza, permane il pericolo di caduta massi.

Leggiamo dalle conclusioni della Relazione Tecnica progettuale che alleghiamo:

“A lavorazione eseguite e sulla base dei rilievi effettuati nel corso degli approfondimenti progettuali, vista la qualità scadente della parete rocciosa, relativamente alle condizioni di rischio per gli elementi antropici e per la incolumità delle persone che percorrono il sentiero naturalistico di accesso all’Arcomagno, risulteranno SENSIBILMENTE RIDOTTE ma, evidentemente , NON SI POTRÀ CONSIDERARSI COMPLETAMENTE ASSENTE LA CONDIZIONE DI RISCHIO RESIDUO”

Francamente a distanza di qualche settimana dal 5 agosto , data dei festeggiamenti per il ripristino del sentiero dell’Arcomagno, se il Rischio Residuo si è manifestato in modo così ravvicinato e per ben due volte con una frana e con la caduta di un masso mettendo in pericolo la incolumità delle persone, c’è da chiedersi a cosa sia servito questo progetto e perché , considerata la qualità scadente della parete rocciosa, non sia stato presentato sin dall’inizio un progetto che prevedesse un consolidamento diffuso della roccia e non solo in alcuni punti?
Oggi si è dovuto correre ai ripari: l’area circostante l’accesso al sentiero è stata interdetta con un’ ordinanza vice sindacale che ancora non abbiamo potuto leggere compiutamente perché non pubblicata all’albo pretorio. In quella parte affissa sul posto si legge che e stata interdetta l’area “Scogli Caduti” antistante il sentiero dell’Arcomagno. L’area, come risulta dalle foto, è completamente transennata con cartelli indicanti “ Area Interdetta pericolo possibile caduta massi”.
Si legge pure che in data 2 ottobre 2019 è stata presentata richiesta di finanziamento alla Regione Calabria per un intervento di consolidamento diffuso.
Il sito naturalistico dell’Arcomagno ed il sentiero di accesso , a cui Italia Nostra ha dedicato particolare attenzione per la sua tutela e salvaguardia, attrattore turistico fondamentale per questo territorio, che destino avranno, dopo la conclusione dei lavori costati circa € 370,000,00 e in attesa ora dei possibili eventuali finanziamenti regionali futuri?


Sono ancora vigenti o no le ordinanze di interdizione n. 15 del 2001 e 22 del 2010 di tutta l’area del sito ? E se sono ancora in vigore perché mai revocate, come si legge, da questa Amministrazione, perché si è inaugurato il sentiero di accesso all’Arcomagno mettendo a rischio la incolumità delle persone?

Si potrà ancora accedere all’Arcomagno in futuro e come?
Ecco anche di questo avremmo voluto discutere con il comune di San Nicola nell’incontro richiesto già dal 26 settembre a cui non abbiamo avuto ancora risposta.

Italia Nostra – Sezione Alto Tirreno Cosentino