NESCI, PARENTELA, SAPIA, MAMMÌ, BARBUTO, D’IPPOLITO, ORRICO, NAPPI e MISITI. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
nell’interrogazione a risposta scritta n. 4-17380, del 19 luglio 2017 e rimasta senza risposta, veniva riportato il contenuto di un articolo pubblicato il 26 luglio 2016 dal «Quotidiano del Sud», firmato dal giornalista Guido Scarpino, a proposito della situazione emersa nel comune di Fuscaldo (CS), definita «pericolosa», e caratterizzata dalla presenza di «politici di peso», «soci in affari di uomini che rappresentano pezzi autorevoli di famiglie della ’ndrangheta»;
in un altro articolo pubblicato in versione digitale il 5 novembre 2018 dallo stesso «Quotidiano del Sud» veniva riportata la notizia del blitz che la Guardia di finanza di Fuscaldo, nell’ambito dell’operazione cosiddetta «Merlino», aveva messo in atto nei confronti dei sospettati di illeciti, riuscendo ad eseguire 14 misure cautelari, 12 arresti in carcere e due ai domiciliari;
tra i soggetti coinvolti, riporta il quotidiano, «anche il sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, il vicesindaco, Paolo Cavaliere, e un altro assessore comunale, Paolo Ercole Fuscaldo. In carcere sono finiti anche Michele Fernandez, funzionario del comune di Cosenza distaccato anche a Fuscaldo, e gli imprenditori Salvatore Fidotti, Robertino Perri, Francesco Caputo, Antonietta Caputo, Giovanni Risuleo, Luigi De Simone e Gianfranco Mirabelli e un professionista, Sergio Gioia. I domiciliari sono stati disposti per gli imprenditori Massimiliano De Santo e Salvatore Montanino. Altre sei persone sono indagate.»;
sulla scorta delle informazioni riportate dal suddetto quotidiano, le indagini hanno rilevato episodi di «corruzione, tentata concussione, indebita induzione a dare o a promettere, peculato, turbative di gare pubbliche e di procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica Amministrazione e falso ideologico»;
in particolare, l’indagine ha riguardato la «gestione di molti appalti pubblici ed affidamenti diretti sia del comune di Fuscaldo (CS) che del comune di Cosenza, afferenti “lavori, servizi e forniture” di valore complessivo pari ad oltre 7,5 milioni di euro»;
a svolgere funzione di collegamento tra i due enti locali pensava il suddetto Michele Fernandez, funzionario del comune di Cosenza distaccato a Fuscaldo, «ritenuto, nella maggior parte dei casi il “coordinatore” del sistema corruttivo»;
nel dettaglio, le indagini hanno permesso di ricostruire «i rapporti interpersonali fra i Pubblici Ufficiali, gli imprenditori e gli altri soggetti coinvolti, i quali hanno contrassegnato una “funzione pubblica spogliata della sua reale natura”, finalizzata cioè al “perseguimento dell’interesse pubblico e del bene comune”, ma piegata strumentalmente al “mero raggiungimento di interessi privati”»;
ciononostante, come riportato dal quotidiano online «Quicosenza.it» il 16 novembre 2018, il tribunale del riesame ha poi decretato la scarcerazione del sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, del vicesindaco Paolo Cavaliere, dell’assessore comunale Paolo Ercole Fuscaldo e di tutti gli altri indagati. Solo il succitato signor Fernandez è stato trasferito agli arresti domiciliari;
urge sottolineare che, in merito all’assessore Paolo Ercole Fuscaldo, si era già pronunciata la questura di Cosenza, tramite decreto del 26 maggio 2016, definendolo «persona fittiziamente interposta negli affari dei giochi e delle scommesse per conto di un’organizzazione criminale di tipo ’ndranghetistico». Per tale motivo, la direzione centrale gestione tributi e monopolio giochi disponeva, il 6 ottobre 2018, attraverso il protocollo n. 0095604, la «decadenza della concessione cod. n. 4516 per la raccolta giochi pubblici di cui all’articolo 10, comma 9-octies, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16 convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, rilasciata alla Ludika Fly s.r.l., a far data dal 10 ottobre 2016;», nonché l’«incameramento delle garanzie prestate a favore dell’Agenzia, ai sensi dell’articolo 23, comma 5, della convenzione di concessione» –:
se, alla luce di quanto riportato in premessa, non intenda assumere le iniziative di competenza per promuovere d’urgenza l’accesso presso il comune di Fuscaldo ex articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.