“Io non sono un politico, sono un cittadino eletto dalla volontà popolare per amministrare il paese nel quale sono cresciuto” Inizia con questa premessa l’intervista con il sindaco di Belvedere Marittimo, dott. Vincenzo Cascini. Tanti i temi toccati, tra questi l’emergenza coronavirus “Non sono dell’idea che l’estate sia stato il fattore scatenante della seconda ondata di casi a Belvedere. Abbiamo un turismo di ritorno. Tanti proprietari di seconde case erano tornati a Maggio, Giugno e la situazione è filata liscia come olio. Durante i mesi estivi, Belvedere è divenuto epicentro dell’alto Tirreno Cosentino. Ho voluto tutelare le attività economiche del paese, le quali, altrimenti con ulteriori misure restrittive probabilmente avrebbero abbassato saracinesca da un pezzo. Devo dire –Prosegue Cascini- che fatta eccezione per qualche situazione sfuggita di mano, è andato tutto bene. Non ho mai sposato l’idea amministrativa dell’oppressione. Sono sempre stato vigile, dando fiducia ai cittadini. L’episodio che ha scatenato questi casi a Belvedere è quel matrimonio. L’estate non centra nulla, ma, grazie al prezioso lavoro dei vigili urbani, della polizia, e alla disponibilità dei cittadini stessi, siamo riusciti, trovando il bandolo della matassa, a venirne a capo. Oggi il bollettino epidemiologico, parla di centosessanta casi circa, ma soltanto una metà dei pazienti è ancora infetta. Gli altri sono guariti. Abbiamo retto bene, la fiducia che ho dato ai cittadini, è stata ampiamente ripagata da parte loro, e di questo sono piacevolmente contento. Questo vuol dire essere comunità”.
Un’azione politica abbastanza netta, in contrapposizione con le restrizioni volute da altri amministratori, ma che, tutelando l’economia del paese, ha sortito effetti sperati. In un momento di grande incertezza a livello sanitario, il dottore, proprietario dell’omonima clinica, ammette “È imbarazzante ascoltare certe dichiarazioni della politica. Non si possono fare programmi sulla sanità. Oggi possono servire i reparti covid, domani no. È impossibile programmare su dei problemi perché i problemi sono tanti. Si deve invece investire nel personale medico, non bisogna tagliare, anzi implementare l’offerta medica, consapevoli del fatto che si muore di tumore, di polmonite, e non solo di Covid. Personalmente, io non sono un politico, credo che i sindaci debbano dare manforte al territorio senza fare scelte dettate dall’appartenenza a questo o quel partito. Non sono andato a Roma. Sono tra i firmatari del comunicato inviato al Premiern Conte, ma, non ho trovato costruttivo andare nella Capitale. Sebbene l’azione dei sindaci sia degna di supporto, ho preferito restare a Belvedere per lavorare, invece che andare a scattare qualche selfie”. Non solo Covid, a Belvedere resta alta la concentrazione anche sugli altri problemi che attanagliano la ridente cittadini tirrenica, e su possibili situazioni. Cascini in Merito, afferma con molta schiettezza “Vent’anni dove nessuno pagava le tasse. Sono arrivato io, e con coraggio ho dichiarato il dissesto. 18 milioni di buco, un’enormità. E badate bene, non me ne frega nulla di avere in maggioranza qualcuno che non era favorevole alla dichiarazione del dissesto. Era un atto necessario. Abbiamo previsto un rientro, specialmente dei Tributi, perché a Belvedere fino a qualche anno fa, in molti non pagavano le tasse. Quel che resta, è la mia ferma volontà di dare un taglio netto al passato. Inoltre nonostante la situazione di deficit, e l’emergenza in atto, abbiamo avviato sette appalti, carpendo fondi pubblici. Sono consapevole del fatto che ci sia ancora tanto da fare, resta però un messaggio ben chiaro: Con Vincenzo Cascini si lavora per il bene del paese, ed è per questo che a volte non comprendo alcuni comportamenti, mossi da sole finalità politiche”.
Politica, elezione e ricorsi. Il primo cittadino, con calma e sincerità, dimostrandosi ancora una volta lontano dai politici di vecchia data, non schiva la domanda, semmai l’accoglie, ed ammette “Io mi ricandido. A prescindere dal ricorso, sarò nuovamente in campo perché sono supportato dai Belvederesi. Voglio ricordare a qualcuno che gioca a fare il distratto che il sottoscritto non campa di poltica ed anzi, sono sempre felice di impegnare lo stipendio tutelando il territorio. Ovviamente, non sono disposto a farmi tirare la giacchetta da nessuno, ma Sarò della partita. Non so se tutta la maggioranza sarà con me, credo che Belvedere abbia bisogno di rinnovamento, così come il centrodestra locale, dunque auspico qualche nuovo volto, ma soprattutto un nuovo metodo, consono, e soprattutto mirato al bene comune. Qui non si fa politica per tornaconti personali. Sono sicuro di riconfermare i voti presi due anni fa, anzi, no, probabilmente ne prenderò anche qualcuno in più. Sento la fiducia dei cittadini. È appagante. Spero di concludere il mandato per mostrare loro la bontà del mio operato da sindaco”. Una risposta decisa, che non appartiene ad un politico, ma ad un medico, che amministra il paese dove vive, da uomo libero.