Notizie di stampa e post di facebook mettono in dubbio i numeri forniti dal Comune di Amantea il 10 ottobre scorso “eppure la certificazione è di una chiarezza solare a leggerla”.
Esordisce così una nota a firma del comitato Amantea Unita, nella quale si prosegue spiegando che “L’ufficiale di Anagrafe certifica: che la popolazione del Comune di Amantea conta n. 13.272 cittadini italiani residenti; che la popolazione italiana residente nella sezione del territorio comunale che si trova a sud del fiume Oliva è di 3.407 ; che la popolazione italiana residente nella sezione del territorio comunale che si trova a nord del fiume Oliva è di 9.865; che la precedente certificazione rilasciata su richiesta e su indicazione del Comitato “Ritorno alle Origini di Temesa” comprendeva oltre alla popolazione italiana anche quella con cittadinanza straniera (quasi tutti cittadini extra-comunitari )“.
“E’ proprio questa certificazione – si legge ancora nel comunicato – che ha indotto la Regione prima e il Tar Calabria dopo a ritenere che la procedure non confliggesse con l’art.15 del T.U.O.E.L. (La parte restante del territorio non deve scendere sotto i 10.000 abitanti) 5-che in detta certificazione mancavano i cittadini italiani residenti in località Villanova e località Marano per la determinazione della popolazione comunale residente a sud del fiume Oliva. Nel certificato prodotto dal Comitato “Ritorno alle origini di Temesa” vi erano inclusi 900 residenti cittadini stranieri per la quasi totalità cittadini extracomunitari.Qiuesta indeterminarezza ha pèrodotto mesi di polemoiche e un pasticcio amministrativo”.
“Ci dicono ma perché non conteggiare gli stranieri residenti e, invece, conteggiare solo gli italiani? Alla domanda – continua l’Associazione – risponde l’art.40 della legge Regione Calabria n 13/1983( che è alla base della proposta di legge per la separazione di Campora San Giovanni da Amantea): “4. Al referendum consultivo sono chiamati: a) nel caso di istituzione di nuovi Comuni, tutti gli elettori residenti nei Comuni interessati dalla variazione territoriale; b) nel caso di modificazione della denominazione del comune, tutti gli elettori residenti nel comune interessato; c) nel caso di modificazione delle circoscrizioni comunali, tutti gli elettori residenti nei Comuni interessati dalla modificazione territoriale…”.
“Come si diventa iscritti alle liste elettorali? Per esserlo – prosegue Amantea Unita – occorre essere cittadini italiani. Quindi non basta la sola residenza per far parte della popolazione legale di un Comune. Possono essere iscritti a domanda per le sole elezioni amministrative anche i cittadini stranieri appartenenti a paesi dell’Unione Europea e nel nostro caso non modificano in maniera significativa i numeri. Un rilievo occorre avanzare alla delimitazione geografica della frazione di Campora San Giovanni per come fatta dal Comitato Ritorno alle origini di Temesa sulla base di confini tracciati solo per non sforare la consistenza demografica attestata dal certificato da loro prodotto”.
“La risposta – continua la nota – la troviamo nello Statuto del Comune e nei Regolamenti del Consiglio di Frazione, atti votati anche dai numerosi consiglieri comunali eletti nella frazione e da loro fortemente voluti. L’art. 28 dello Statuto ha istituito il Consiglio di frazione di Campora San Giovanni demandando al Regolamento successivo la composizione del Consiglio stesso e gli elettori. Regolamento approvato con delibera di Consiglio Comunale n.26 del 10.05.2007 modificata dalla delibera Consiglio Comunale n. 5 del 06.2.2015. Detti atti pubblici, altro che perizie giurate da privati cittadini, dicono che il Consiglio verrà eletto dagli iscritti nelle sezioni elettorali 10-11-12-13-14 e quindi delimita la frazione di Campora San Giovanni a partire a sud dello scoglio grande di Coreca e fino al fiume Torbido. Questi sono i fatti e gli atti pubblici e non fantasie a uso di parte”.