“Mi hanno spiegato che se un giocatore di calcio bestemmia in campo viene immediatamente espulso.
E che succede invece se lo fa un sindaco nell’ambito di una commissione consiliare?
È normale? È accettabile?
Certo, si parlava del bilancio comunale e in un momento delicato, in cui il sindaco rischia di andarsene a casa per ordine del Ministero.
Giusto giusto alla Befana infatti, scadono i 45 giorni famosi concessi al sindaco per “aggiustare” il bilancio.
Così l’ultimo giorno utile, il 5 gennaio, alla vigilia, questo nuova ipotesi di bilancio verrà portata in Consiglio e se non viene approvata oppure se non passa poi l’esame del Ministero, il Comune sarà sciolto e Pizzino smetterà di fare il sindaco e tornerà a lavorare in Prefettura.
A proposito però, forse non tutti sanno che i 45 giorni di tempo, per Pizzino sono diventati 80 e più, perché il provvedimento che bocciava il bilancio (ah no scusate, il sindaco vuole che si dica diniego dell’approvazione!) e che doveva essere notificato dalla Prefettura al Comune di Amantea, è arrivato all’ente solo il 22 novembre.
Il decreto infatti, presente in Prefettura dal 16 ottobre, doveva poi arrivare al Comune di Amantea, ma non si sa come mai un provvedimento del genere, così importante, così grave, sia stato notificato solo il 22 novembre.
Come mai questo gravissimo ritardo che riguarda un provvedimento talmente importante da cui può discendere lo scioglimento del Consiglio Comunale di Amantea?
Questo chiedevamo ieri durante la Commissione consiliare: spiegazioni al sindaco sui ritardi della Prefettura e sui ritardi del Comune che solo il 31 dicembre ha depositato gli atti per i consiglieri.
Domande legittime, risposte da non credere alle orecchie e che fanno disonore a chi le pronuncia e alla città che rappresenta come primo cittadino.
Questo, insieme a tutto il resto, che già non è poco!”
Francesca Menechino, Movimento cinque stelle Amantea