Mancanza di rispetto ed attenzione sul diritto alla salute:
come ridurre le prestazioni della sanita’ pubblica nel nostro poliambulatorio comprensoriale
I cittadini dei nove comuni che compongono il comprensorio (Amantea, Fiumefreddo Bruzio, Longobardi, Belmonte Calabro, San Pietro in Amantea, Lago, Serra d’Aiello, Cleto e Aiello Calabro) lanciano un nuovo e preoccupato grido d’allarme sulle ultimissime decisioni assunte dal Commissario Straordinario dell’ASP di Cosenza, giusta deliberazione n°646 adottata il 3 agosto 2020, e si rivolgono alle Autorità preposte, nessuna esclusa, con una precisa richiesta: abbiamo diritto ad aver una sanità pubblica vera ed efficiente.
La deliberazione n.646/20 al contrario, mortifica questo diritto fondamentale. Infatti per come già previsto nella deliberazione n°62 del 6/3/2020, il nostro laboratorio di analisi cliniche chiuderà i battenti definitivamente e con esso, corre il rischio “chiusura” anche il Centro Dialisi, atteso che vi è costante necessità di sottoporre a controlli – spesso urgenti- i pazienti dializzati.
Queste assurde quanto inspiegabili decisioni di fatto innescano un preciso meccanismo volto solo ed esclusivamente a ridurre e ridimensionare ulteriormente la nostra specialistica ambulatoriale, che già oggi è di molto carente rispetto a qualche anno fa, con le conseguenze già note a tutti noi.
Ma veniamo alla delibera n°646 adottata il 3 agosto 2020 ad oggetto “Adozione Piano Aziendale Riorganizzazione Rete Territorio” che, rifacendosi al DCA (Decreto del Commissario ad Acta per il Piano di Rientro) n°65/2020, ridisegna una mappa dei servizi erogati in ambito provinciale dal servizio sanitario. L’attenzione è particolarmente rivolta alla funzione del Distretto, inteso come “…punto di riferimento unico per il cittadino per l’accesso a tutti i servizi sanitari e sociosanitari dell’azienda….” e il Poliambulatorio di Amantea, pur non essendo più sede di Distretto, è sempre stato un punto di riferimento per l’ampio territorio cui faceva capo, accogliendo i pazienti provenienti dai comuni viciniori. Oggi esiste il concreto rischio che non sarà più così. Infatti, se è vero che per il Poliambulatorio di Amantea è prevista la conversione in Casa della Salute, è vero anche che ciò comporterebbe una rivisitazione e una nuova strutturazione dell’attuale organizzazione con il coinvolgimento diretto dei Medici di Assistenza Primaria (medici di famiglia). Tale nuova organizzazione funzionale va però finanziata, cosa che ad oggi non è stata fatta ne programmata. Agli intenti non seguono atti finanziari concreti. Da ciò il nostro scetticismo e il nostro allarme. Difficilmente a breve si potrà avere la casa della salute. Anche in questa occasione per la sua concreta attuazione ci vorranno tempi biblici.
Nel frattempo, però, l’unica certezza è che sparisce il Laboratorio Analisi dalla struttura di Amantea.
Infatti, nella nuova mappa disegnata nell’allegato alla succitata delibera n°646, per il Distretto Tirreno è previsto solo 1 (uno) “Laboratorio Spoke centralizzato” presso l’ospedale di Paola ed 1 (uno) Punto Prelievo presso l’ospedale di Cetraro. Null’altro, nella rete laboratoristica pubblica. Quindi, un cittadino di Amantea o del comprensorio che gravita intorno ad Amantea per gli esami clinici dovrà recarsi presso l’ospedale di Paola…..(a noi sembra ed è una grande mortificazione del territorio!)
Tutto ci appare in netto contrasto o comunque divergente rispetto alla prevista realizzazione della Casa Salute. Chiudendo il laboratorio di analisi cliniche e ridimensionando la specialistica ambulatoriale è possibile erogare ed assicurare alla popolazione i servizi sanitari e assistenziali? Noi crediamo di no, e ci sentiamo traditi da chi deve garantire un accesso ai servizi sanitari e assistenziali
Il nostro comprensorio ha diritto, essendo costituito da 9 comuni, ad avere una sanità pubblica che tuteli per davvero la popolazione che vi risiede.
E’ un cincischiare continuo e perpetuo. Nel frattempo ci riempiono di concetti generali e di buoni propositi ed intenti. Uno scarto tra il dire e il fare. Uno scarto a tutto danno delle popolazioni.
Giusto per ricordare ad Amantea, è prevista una AFT “Pubblica” (Aggregazione Funzionale Territoriale), vale a dire che i medici di base – pur continuando a lavorare nei propri studi privati – opereranno anche presso una sede unica di riferimento messa a disposizione dall’ASP per garantire, secondo una specifica turnazione, un’assistenza H12 ore. Sia l’attività presso lo studio che quella presso la struttura pubblica dovranno garantire una gestione condivisa delle informazioni cliniche dei propri assistiti. Detta così sembrerebbe quasi una benedizione ma la sua pratica realizzazione ci lascia un dubbio certo: sarà l’ennesimo tentativo che serve solo a “rabbonire” gli animi di una popolazione stanca delle promesse mai mantenute.
Il diritto alla salute è un diritto umano e sociale appartenente alla totalità degli individui e non può e non deve rispondere ad esclusive rigide logiche economiche/aziendali.
Anche su questo versante vorremmo conoscere l’incidenza procapite di spesa sanitaria dei cittadini del comprensorio allocata nel nostro poliambulatorio. Il Commissario ci dia i numeri e verrebbe fuori che solo briciole di spesa sono allocate nella struttura pubblica comprensoriale.
Le logiche di depauripamento del territorio del basso Tirreno non sono le nostre. Noi abbiamo diritto alla salute. E’ un nostro diritto e come tale ci muoveremo per innescare sulle varie tematiche una discussione vera e forte, capace di puntare ed un risultato che soddisfi entrambe le parti, per dirla in termini di management “soluzioni win-win” ovvero una soluzione che non scontenti e mortifichi nessuna delle parti in causa.
Chiediamo qui ed ora che venga convocata con urgenza la Conferenza dei Sindaci dell’ASP. Solo chi è a contatto con la realtà di tutti i giorni è in grado di evidenziare le criticità dei propri cittadini.
Per concludere riportiamo l’art. 32 della Costituzione, giusto per non dimenticare: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
Si convochi la conferenza dei sindaci e degli operatori sanitari competenti. Siano gli stessi Sindaci, i Commissari di Amantea, i medici di base, a chiedere con forza la convocazione delle parti con un unico solo obiettivo: tutela e salvaguardia della salute nell’intero comprensorio di Amantea.
La concertazione delle competenze in campo è l’unica strada da seguire.
Silvio Clemente 11-08-2020
fondatore laboratorio d’idee civitas
Una città migliore