“Da più parti si continua a parlare,
a citare e anche criticare l’Associazione dei commercianti e ultimamente a chiederne il parere in merito alla vicenda dei migranti, sostenendo che non abbia preso una posizione netta a riguardo.
In verità la nostra posizione, che rispecchia quella dei nostri associati, espressa in tutti i gruppi dove si è discusso pubblicamente di come poter risolvere il problema, è sempre stata molto chiara e univoca.
L’Ass. Viviamantea rappresenta molte attività commerciali e quindi molte opinioni diverse; nostro dovere è di ascoltarle tutte per poi, con responsabilità, manifestarne la volontà di maggioranza.
La discussione interna ci ha dato sufficienti elementi per non partecipare alla manifestazione di protesta con il blocco stradale, nonostante tutto abbiamo lasciato la libertà (senza polemica) di partecipare a chiunque ritenesse di farlo, informando con un messaggio tutti.
Oltretutto, alcuni membri del direttivo per non fomentare polemiche ( comunque puntualmente giunte) si sono recati alla manifestazione.
Abbiamo tenuto un profilo basso e non abbiamo espresso opinioni contrarie per non intralciare o ostacolare quella che era la decisione -da noi non condivisa- di protestare con il blocco stradale.
Nonostante ciò veniamo additati da chi invece ha partecipato o organizzato. Non renderemo le cose detteci ma, con chiarezza, e senza presunzione di convincere nessuno o di ergerci a verbo cittadino, vi lasciamo il nostro libero pensiero.
A nostro avviso la manifestazione nasce dalla pancia e non dalla testa, dando voce alle parole urlate piuttosto che a quelle ragionate.
Vi erano due visioni in città prima che la situazione precipitasse per strada;
la prima “inclusiva”, chiedeva la creazione di un gruppo, di una raccolta di firme, del coinvolgimento dei sindaci del comprensorio, delle associazioni e della cittadinanza tutta, in una richiesta senza appello, decisa e mirata, da portare nelle sedi istituzionali. Questo sì, avrebbe rappresentato davvero tutto “il popolo”.
E sicuramente, non ci avrebbe catapultato agli onori della cronaca mondiale facendo apparire il nome di Amantea affiancato ai peggiori aggettivi ed ai peggiori timori.
La richiesta prevedeva “certamente” che in assenza di accoglimento vi sarebbe stata una protesta decisa e senza tentennamenti.
Protesta che a nostro avviso necessitava anch’essa di organizzazione (mancata completamente in quella che abbiamo visto) proprio per non cadere nelle maglie della disinformazione e della manipolazione mediatica, come invece è accaduto. Il “danno” o se vogliamo “l’effetto collaterale” di questa mancata coesione sociale, di questa fretta, di questa disorganizzazione e di tutto ciò che abbiamo visto nella protesta in strada è stato molto grande per Amantea.
Un danno che gli organizzatori non dovrebbero sottovalutare prima di salire su un podio che non ha proclamato alcun vincitore ma solo vinti. Infine lasciateci la libertà di pensare che i prefetti hanno agito in emergenza (sbagliando) ma che hanno posto rimedio (anche) perche -a detta davvero di tutti- la ragione lo imponeva.
Vogliamo ancora pensare che le sedi preposte siano il nostro vero campo di battaglia, come Associazione di categoria non possiamo permetterci di far passare il messaggio che l’unico modo per ottenere un diritto sia bloccare una strada pubblica e creare disagi a persone che nulla hanno a che fare con quel diritto negato.
Vogliamo continuare a credere che la vera forza di una comunità sia l’unione di tutte le sue parti, cittadini, associazioni, lavoratori che alla bisogna si uniscono a fare fronte comune, in maniera civile. Vorremmo che la ragione prevalesse sull’istinto e che le scelte che coinvolgono la nostra città venissero affrontate democraticamente e col più ampio consenso possibile.
Amantea non ha bisogno del protagonismo di pochi, di condottieri che forti della loro voce grossa guidano gli altri silenti e soffocano la voce di chi non la alza.
Amantea in questa fase storica ha bisogno di tutte le sue forze anche e soprattutto di quelle che parlano con voce pacata, sommessa.
Ha bisogno della diversità delle opinioni nell’ottica di obiettivi comuni, cosa che noi, umilmente crediamo di aver dimostrato.
Noi non abbiamo criticato nessuno in questa come in altre vicende ricevendo sempre critiche gratuite, per cui vediamo chi critica gli altri senza guardare se stesso e il bene comune, come qualcuno che prima dovrebbe risolvere la propria condizione e poi proporsi a guidare altri.
Chiusa questa breve parentesi esplicativa, noi ritorniamo a quello che stavamo facendo, invitando tutti voi a fare altrettanto: ogn’uno a suo modo, comunichiamo con il mondo facendo passare Amantea per quello che è veramente, una splendida cittadina dove poter vivere le sue bellezze in totale sicurezza, con abitanti accoglienti e gentili.
Questo dobbiamo farlo tutti insieme. Su questo, siamo sicuri che siamo tutti d’accordo”.
Ass. Vivi Amantea