Come da sempre succede, i provvedimenti destinati a contrasti interpretativi vengono annunciati in avanzata “zona Cesarini”. Cosi ha fatto la presidente della Regione Calabria Jole Santelli, con l’ordinanza che annuncia, in tardissima serata di mercoledì 29 aprile 2020, l’avvio anticipato della Fase 2 coronavirus.
Bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, agriturismo con tavoli all’aperto, sic et simpliciter, potranno alzare le serrande e riavviare le attività dal 30 aprile. Questa decisione ha colto tutti di sorpresa, sia nello spazio proprio della politica, sia nella componente lavorativa direttamente interessata. Un diluvio di contestazione verso chi voleva chiudere i confini regionali, che non si è risparmiata nel blindare tanti comuni (cosa opportuna). Su tutti gli spazi dell’informazione imperversano polemiche e accuse.
Chiunque abbia un minimo di senso pratico, ed essenziali nozioni del mondo del lavoro, non penserebbe mai che in poche ore si possa approntare un assetto organizzativo fermo da quasi due mesi. A ciò va aggiunto il quadro dei nuovi adempimenti normativi per gli aspetti della sicurezza sanitaria.
Stamattina ho fatto un giro largo per il centro di Amantea passando davanti alla maggior parte dei bar. Solo uno ne ho riscontrato aperto, gli altri tutti chiusi. Varie possono essere le motivazioni: timore del quadro sanitario, approntamenti in corso d’opera, attesa di valutazioni e riscontri, ecc. E’ probabile che questa situazione si sia verificata ovunque. Ciò dimostra il pressapochismo dei vertici regionali, che abbiamo deciso “d’invitare” per il 21 luglio ad Amantea.

Antonio Cima 30-04-2020 (Webiamo.it)

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