Da oltre quattro mesi persiste una situazione inverosimile di cui non è dato sapere sugli sviluppi che si determineranno. Si tratta del muro di contenimento della strada adiacente alla scogliera di Coreca. Dopo lo smottamento, avvenuto a fine dicembre 2019, sembrava dovesse crollare da un momento all’altro, invece è ancora li. Aumenta lentamente l’inclinazione del muro distaccato e tutti si chiedono per quanto tempo potrà durare questa situazione. La circolazione è stata interrotta su quel tratto che è parallelo alla galleria di Catalimiti in cui avviene l’ordinaria circolazione nord/sud sulla SS18.
Non si eleva alcuna voce in proposito, né istituzionale nè sociale, come se tutto fosse stato metabolizzato nella normalità.
E’ solo questione di tempo e il muro andrà giù. Ciò potrà avvenire per effetto di grandi mareggiate o di grandi piogge che faranno cedere il terreno alle spalle del muro. Siamo in maggio e fino al prossimo autunno la meteorologia abitualmente non annovera eventi di tale portata. Sbarre di divieto sono state poste anche a nord e sud di quel tratto di spiaggia, ma il quadro complessivo è davvero apprensivo.
Coreca è uno scorcio costiero tra i più belli della Calabria, da sempre riferimento di grande attrazione. Una località turistica balneare non più prescindere dalla promozione di ciò che nel territorio è più premiante.
Ora si prospetta una ripartenza fase 2 coronavirus fortemente ansiosa per il turismo. Le strutture di accoglienza si stanno adoperando per far fronte alle restrizioni logistiche e agli adempimenti in salvaguardia della salute degli ospiti. In considerazione del fatto che l’estate 2020, se estate si potrà chiamare, si baserà sulle presenze di prossimità che vorrà dire essere altamente competitivi con le altre località.
In tali circostanze due sono gli elementi che determinano i risultati: 1) la qualità delle strutture ricettive;
2) il livello di fruizione e amabilità del territorio.
Da vari lustri Amantea si distingue per l’alta qualità e la pertinente organizzazione della rete infrastrutturale turistica che raccoglie diffusi e crescenti consensi.
Per quando attiene al territorio, da tanti anni, emerge un livello di disfacimento complessivo che sempre più penalizza le presenze. In questo momento, come mai, c’è una sofferenza a 360° alla quale rimediare non sarà facile: il muro di Coreca è una di queste.
Uno come il sottoscritto, che da tanti anni si adopera per essere d’aiuto al fine comune amanteano, qualche volta deve rinunciare a mettere la polvere sotto il tappeto.
Di Antonio Cima (Webiamo.it)