Si è svolto nell’auditorium del Comune di Paola l’incontro con le istituzioni e le comunità del Tirreno cosentino, nell’ambito del Dibattito Pubblico sui lavori per l’alta velocità ferroviaria in Calabria, coordinato dal professore Roberto Zucchetti. Hanno partecipato il sindaco di Paola, Giovanni Politano, e quello di San Lucido, Cosimo De Tommaso, insieme ad assessori e consiglieri dei due Comuni. Davanti ad un numeroso pubblico, i tecnici di Rete ferroviaria italiana (RFI) e Italferr hanno illustrato il progetto del raddoppio della tratta ferroviaria Paola/San Lucido Marina-Cosenza e della nuova galleria Santomarco, opere legate all’Alta Velocità ferroviaria da Salerno a Reggio Calabria.Zucchetti, che ha moderato l’incontro, ancora una volta ha spiegato il ruolo del Dibattito Pubblico, ricordandone l’obbligatorietà prevista dalla legge e sottolineando che secondo le norme ogni domanda e questione posta formalmente dai cittadini e dagli altri portatori di interessi riceve una risposta da parte di Rfi ed è inclusa nel processo decisionale, che ancora non è giunto al termine. Per questo, Zucchetti ha invitato i presenti e gli interessati a inviare per iscritto i singoli contributi, agli indirizzi di posta elettronica indicati al link https://dp.avsalernoreggiocalabria.it/contatti/.Diverse
sono state le domande formulate dal pubblico, su espropri, impatto ambientale, sulla tutela della salute e su percorsi alternativi. I tecnici di RFI e Italferr hanno risposto agli intervenuti, anche precisando che le decisioni finali sul percorso dell’alta velocità in Calabria non sono state ancora assunte. La discussione è stata molto accesa, ma secondo Zucchetti, «le frizioni sono normali in ogni comunità ed è compito degli amministratori pubblici trovare un punto di equilibrio». «Il progetto in questione – ha proseguito – è interessante per la nazione, la Calabria e il territorio. Per come si stanno mettendo le cose, potrebbe essere molto interessante per l’area di Paola e San Lucido, tenuto conto dei tempi legati al finanziamento delle opere con il Fondo complementare».