DOPO LA DENUNCIA DEL CODACONS L’ASP REVOCA LA DELIBERA
Di Lieto: Quasi come se fossero stati beccati con le mani nella marmellata
Revocata la delibera con cui l’Asp di Catanzaro assegnava il 98,5 % dei fondi al personale
Lo scorso 16 gennaio avanzavamo dubbi su quello che ritenevamo un impiego “disinvolto” da parte dell’ASP di Catanzaro dei circa 7milioni di euro, destinati ad innalzare gli standard di qualità ed efficienza e superare le differenze con le altre aree del paese.
Infatti attraverso la delibera nr. 24 del 9 gennaio 2019 – sostiene l’avv. Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – l’Asp aveva finito per “dirottarli” tutti in favore del personale.
Una scelta a dir poco infelice e che, a lungo termine, non porta alcun beneficio, a differenza di quanto avverrebbe con l’acquisto di attrezzature finalizzate a ridurre le liste d’attesa e, per questo motivo – prosegue Di Lieto – chiedevamo un incontro con il Commissario Cottarelli visto che, “sbirciando l’allegato alla predetta delibera si evince che l’Azienda Sanitaria ha suddiviso, senza alcuna rendicontazione, l’importo di 6.908.301,43 euro e di questa somma il costo del personale ammonta a 6.805.613,00 euro, ovvero il 98,5%”.
In quella delibera non vi era nulla che confermasse il raggiungimento degli obiettivi di piano finalizzati al miglioramento dell’erogazione dei LEA.
Una situazione imbarazzante, atteso che la Calabria ha il triste primato di “ultima regione per i livelli essenziali di assistenza”.
Avevamo sollecitato il Commissario, visto che nulla si comprendeva da quella delibera, a verificare:
Se gli obiettivi siano stati (o meno) raggiunti;
Quanti e quali Dirigenti e Dipendenti abbiano partecipato al raggiungimento degli obiettivi;
Chi ha valutato positivamente le attività svolte;
Se il lavoro per il raggiungimento degli obiettivi è stato effettuato fuori orario ovvero durante il servizio. Perché laddove fosse stato svolto fuori-orario, vorremmo capire se i dipendenti, i cui nomi sono sconosciuti, abbiano goduto anche di una gratifica per lavoro straordinario.
Il tutto rimarcando i nostri personalissimi dubbi sui “reali benefici ricevuti dai malati” dall’utilizzo di queste somme.
Oggi apprendiamo della revoca di quella delibera.
Nell’atto di revoca (delibera nr. 53 del 28 gennaio 2019) si legge “la delibera n. 24/19 rappresentava un’erronea tabella di rendicontazione e, che mero refuso, veniva adottata nella delibera di che trattasi”.
Una clamorosa marcia indietro.
Sarà un caso, eppure esattamente il giorno dopo la pubblicazione della nostra denuncia, da parte della stampa – prosegue Di Lieto – il Direttore Amministrativo dell’ASP di Catanzaro ha proposto di revocare ciò che era stato deliberato appena 9 giorni prima.
E la motivazione della revoca – insiste il Codacons – lascia davvero di sasso.
Si revoca quella delibera perché conteneva una rendicontazione acquisita per errore.
Quasi come se fossero stati beccati con le mani nella marmellata.
Ed allora o si è deliberato su dei dati che nulla avevano a che fare con gli obiettivi di piano … ed allora, ci si chiede, ma cosa hanno approvato ?
Oppure, e questo sarebbe davvero inquietante, quella rendicontazione doveva rimanere un segreto.
Solo il semplice sospetto che la sanità venga utilizzata come un bancomat, ci spinge a sollecitare il Commissario Cottarelli a riceverci, perché abbiamo diritto a ricevere delle risposte, così come abbiamo diritto ad una gestione trasparente dei fondi pubblici – conclude Di Lieto – per rispetto ai tanti , troppi, Calabresi costretti a fuggire per farsi curare.