“Sebbene abbia scelto di astenermi dalla votazione, restando in aula per garbo istituzionale, voglio formulare i miei più sinceri auguri di buon lavoro al nuovo Presidente del consiglio, Giovanni Arruzzolo.
Eppure, dopo la votazione, non ho notato nessun cambio di tendenza”. È quanto afferma il segretario-questore dell’Assemblea della Regione Calabria, Graziano Di Natale, nell’affrontare nuovamente il cruciale tema della sanità in Calabria. “Mi sarei aspettato una discussione sull’emergenza ancora in atto, tuttavia, ancora una volta, questa maggioranza si conferma cieca per non avere focalizzato che cosa stia accadendo al di fuori di Palazzo Campanella, e sorda nel non ascoltare chi, come me, ha più volte lanciato svariati appelli al fine di fermarci ed agire”. La volontà politica della maggioranza di governo, cozza ancora una volta, con le reali tematiche che il vicepresidente della commissione regionale contro la ‘Ndrangheta vorrebbe affrontare. Con stupore, il consigliere regionale così prosegue, bacchettando in materia legislativa la giunta: “Voglio ricordare a chi oggi ha in mano il timone di questa istituzione, che il 10 Novembre, il consiglio dei Ministri, ha stabilito che, in attesa di nuove elezioni, giunta e consiglio regionale potranno legiferare per atti di urgenza ed emergenza. Stiamo assistendo invece ad una gestione personale della cosa pubblica mentre la vera emergenza in atto, ovvero quella sanitaria, non viene nemmeno affrontata in aula. È paradossale. È indecoroso. Mi chiedo che valenza abbiano gli atti approvati finora, ma soprattutto, chiedo di conoscere perché il consiglio regionale, sfruttando l’Art. 16, non emetta un chiaro atto di indirizzo, al Presidente f.f. e non solo, per stabilire la riapertura degli ospedali chiusi”.
L’esponente politico, con lucidità, prosegue nella propria disamina: “Manca la volontà di programmare, e non mi si parli di possibilità economiche, dato che, soltanto l’ospedale da campo di Cosenza costerà ai cittadini un milione di euro, mentre alcune strutture ospedaliere, già pronte ed efficienti, restano chiuse.
Si tratta -conclude Di Natale- delle solite sfere emergenziali da affidare ai privati, a discapito di strutture pubbliche pagate con i soldi dei cittadini. Resto basito ma, mio malgrado, mi vedo costretto ad agire con toni poco istituzionali al fine di denunciare l’ennesima vergogna accaduta in aula. Un’Assise che discute e decide di atti del tutto secondari, rispetto all’emergenza epidemiologica e alla riorganizzazione di una sanità al collasso. Da rappresentante del popolo dico basta a questo modo di fare. La giunta regionale sta promuovendo uno spettacolo indecoroso certificando il fallimento della classe politica”.

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