LAMEZIA. Presentati in diretta streaming i laboratori cofinanziati dal Comune di Lamezia Terme e realizzati dalle associazioni del territorio: Chiostro, InRete, Aleph Arte, Donne e Futuro, Joy Volley e Pietra di Fota.

Ad aprire l’incontro, che si è svolto online sulla pagina Facebook del Chiostro di Lamezia, è stata Anita Azzarito, presidente dell’associazione Chiostro. Nel dare il benvenuto a tutti i partecipanti e all’assessore alla Cultura Giorgia Gargano, la presidente ha introdotto la storia e la mission dell’associazione, nata due anni fa con l’obiettivo di riattivare il Chiostro come luogo di condivisione, attraverso una diversificata proposta culturale. «Siamo come apprendisti in una bottega che sperimentano tecniche e colori per dare vita ad un’opera d’arte collettiva: musicisti, artisti, bambini, chiunque vive il Chiostro, anche solo di passaggio, dà il suo contributo a realizzare il nostro sogno quotidiano», ha così concluso Azzarito passando la parola all’assessore Gargano. Quest’ultima ha portato i saluti del sindaco, Paolo Mascaro e dell’assessore alle Politiche Sociali Teresa Bambara, ed ha poi espresso il suo sostegno alle associazioni che arricchiscono la nostra città con la cultura, l’arte e le relazioni sociali. «Soprattutto in un momento così complesso – secondo Gargano – è lodevole l’impegno di chi ha coinvolto in primo luogo bambini e ragazzi per far ripartire in sicurezza la socialità a Lamezia, e per realizzare con loro dei progetti concreti».

A presentare il primo laboratorio, svolto proprio all’interno del Chiostro, sono state le operatrici Donatella Lucia, Maria Ambrosio e Mariarosaria Petronetti.
«Il laboratorio inclusivo che abbiamo proposto – hanno affermato – è stato per i bambini qualcosa di nuovo, gli ha permesso di non vedere la diversità come un limite ma come qualcosa di naturale». Le attività svolte, infatti, come il disegno o la lettura partecipata di grandi classici, hanno coinvolto anche i bambini con disturbi dello spettro autistico.

A introdurre il lavoro compiuto dalla Cooperativa sociale InRete, in partenariato con Aleph Arte, è stato Antonio Scaramuzzino, che ha presentato i due diversi percorsi laboratoriali realizzati dai ragazzi. Uno improntato sulle discipline dell’area STEM (Scienze-Tecnologia-Ingegneria-Matematica) che si è svolto nella sede di InRete; e un altro incentrato sulle discipline dell’area Creativa-espressiva (modellazione creativa secondo il metodo Munari e stampa 3D) che si è svolto nella sede di Aleph Arte. Angela Dall’Oglio ha coordinato il gruppo di ragazzi del progetto STEM, che si è cimentato coi linguaggi di programmazione, e con ingegnosi esperimenti tecno-scientifici. «Per noi è stato fondamentale assemblare il sapere scientifico ad atti pratici e semplici al fine di coinvolgere i bambini, soprattutto quelli più piccoli» ha commentato Dall’Oglio.
Disegno e manipolazione della ceramica, invece, sono state le principali attività del laboratorio condotto da Antonio Pujia. «Un bambino felice è un bambino creativo – ha asserito Pujia – un motto che abbiamo preso in prestito da Bruno Munari e che ci ricorda quanto sia importante guidare i bambini nello sviluppo della propria creatività e manualità. Un’operazione ancora più importante nell’epoca digitale in cui viviamo».
Antonio Stella ha presentato i laboratori del progetto Joy Volley, che si sono tenuti nella località Marinella e al parco Lilliput di Lamezia Terme.
Attività sportive e laboratori ricreativi di tipo didattico, ludico e ambientale sono stati realizzati con la finalità di stimolare nei bambini lo sviluppo della consapevolezza di sé, della conoscenza ambientale e delle proprie capacità di socializzazione. Si è puntato, inoltre, a guidare bambini e famiglie, nel processo di adeguamento delle nuove linee guida da adottare nel nuovo quotidiano.
A parlare dei laboratori organizzati dall’associazione Donne e Futuro è stata Bianca Lillo, che ha messo in evidenza l’entusiasmo e il coinvolgimento dimostrato dai ragazzi rom che hanno partecipato. Sono state organizzate visite guidate a Vibo, a Pizzo, a Reggio e al Parco Avventura del Reventino, col fine di realizzare attività di gruppo in contesti nuovi, facilitare le interazioni sociali e puntare alla scoperta della bellezza della nostra terra.
L’associazione Pietra di Fota, di cui è presidente e responsabileCarmelina Pileggi, ha proposto e portato avanti altrettante attività: didattica sperimentale, sport individuale (tennis e nuoto) e laboratori artistici (musica e teatro). Puntando, allo stesso modo, sul training per la socializzazione con distanziamento e sul potenziamento delle capacità relazionali, cognitive e creative dei ragazzi.

Tutti i laboratori realizzati, dunque, hanno coinvolto bambini e ragazzi, ovvero le fasce sociali più colpite dall’isolamento e dalla sospensione delle attività scolastiche ed extrascolastiche.

Proporre dei progetti collettivi, da parte di un insieme di associazioni, è stato un primo passo importante per il reinserimento dei ragazzi nella vita sociale e scolastica. Si parla di una socialità nuova, dove, rispettando le regole, è ancora possibile mettersi alla prova, imparare, scoprire nuovi interessi e stare insieme agli altri, sempre in totale sicurezza.

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