Lunedì 6 maggio, dalle 13,30 in poi nella sala convegni Uoc Oncologia dell’ospedale San Francesco di Paola, avrà luogo l’importante programma medico-scientifico sul tema “Il tumore del polmone melanoma e non melanoma”. Responsabile scientifico è il dottor Gianfranco Filippelli, direttore dell’Unità operativa complessa di Paola e coordinatore della rete oncologica regionale. L’evento, accreditato su Agenas, è curato dal provider Xenia di Francesca Mazza.”Il tumore del polmone è purtroppo il big killer numero uno nel mondo occidentale. E’ il tumore piùdiffuso nel maschio con un esponenziale crescita di incidenza nella donna che fuma tabacco”, è scritto nel razionale Scientifico. “Oggi esistono fortunatamente nuovi predittori molecolari e tecniche di identificazione per le target therapy nel tumore polmonare non a piccole cellule ma anche per il Microcitoma, che rappresenta lo zoccolo duro dal punto di vista epidemiologico rispetto alle altre forme tumorali polmonari”, spiega il dottor Filippelli. “Nuovi farmaci sempre più numerosi si stanno imponendo nel trattamento di questa temibilemalattia nella sua fase diffusa di malattia e soprattutto utilizzati in base alle caratteristiche biomolecolari e dello status mutazionale complessivo. Si comprende come l’approccio clinico deve essere obbligatoriamente multidisciplinare e la collaborazione conl’anatomo patologo e il genetista devono essere sempre più stretti”, si evince dal programma.Obiettivo del convegno è definirel’attuale standard di trattamento nel tumore del polmone avanzato e dibattere sulle nuove evidenze di trattamento in relazione al profilo biologico. “Il trattamento di seconda linea in questi pazienti è un altro grosso capitolo ed è evidente che diventa di cruciale importanza il giusto algoritmo terapeutico da utilizzare in base alla possibilità di utilizzarei nuovi farmaci che stanno portando a sensibili miglioramenti della sopravvivenza dei pazienti, anche in combinazione ad altre strategie terapeutiche e trattamenti integrati con Radioterapia”.Ovviamente, per i relatori, “le nuove terapie non sono esenti da effetti collaterali che bisogna conoscere per poterli eventualmente prevenire e controllare”. Il Melanoma si conferma sempre più un modello di studio di neoplasia maligna da esportare verso altre neoplasie. Anche qui le nuove conoscenze sulle mutazioni scoperte, studiate ed utilizzate, con l’avvento dei nuovi farmaci, nella pratica clinica“hanno completamente stravolto l’approccio terapeutico, che fino a pochi anni addietro era veramente scarso e senza risultati degni di nota. Oggi anche nei riguardi delle neoplasie cutanee frequentissime, ma fino ad ora non trattabili dalpunto di vista farmacologico, si stanno imponendo trattamenti biologici di nuova generazione che si stanno rivelando, ormai in base ai dati della letteratura internazionale, una vera svolta in questi tumori che provocano effetti locali destruenti”.
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