“Nello spirito di un ‘internazionalismo dei vaccini’, esorto pertanto l’intera comunità internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri”. È l’appello che Papa Francesco ha rivolto nel tradizionale messaggio Urbi et Orbi di Pasqua. Bergoglio ha sottolineato che “la pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri; malgrado questo, ed è scandaloso, non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari”.
Francesco ha celebrato la messa di Pasqua, come gli altri riti della SettimanaSanta, all’altare della cattedra della BasilicaVaticana con pochi fedeli a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Proprio per questo motivo, per la terza volta consecutiva, il Papa non si è affacciato come tradizione dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi. Nel suo messaggio pasquale, Bergoglio ha ricordato che “Cristo risorto è speranza per quanti soffrono ancora a causa della pandemia, per i malati e per chi ha perso una persona cara. Il Signore dia loro conforto e sostenga le fatiche di medici e infermieri. Tutti, soprattutto le persone più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto di avere accesso alle cure necessarie. Ciò è ancora più evidente in questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta”.