Di Settimio Alò
Tutti, nessuno escluso, sappiamo quanto siano difficili,( a tratti invivibili), i tempi odierni, una società che ti stritola, non ti aiuta, che pretende e spesso non da, valori ed etica con cui molti di noi si sono scontrati, trasportati da un falso desiderio di libertà, una smania, un impeto di evadere, di aggrapparsi ad una sottilissima corda, che in modo illusorio ci dovrebbe condurre a paradisi momentanei e pericolosi, forse questo come altri il momento in cui San Lucido dovrebbe fermarsi, interrogarsi sui nostri giovani, sui nostri ragazzi, anime fragili, avvolti e coinvolti loro malgrado da una maledetta ombra che ne ha destabilizzato i cuori, prende il sopravvento sul loro spirito e ne spegne quella luce brillante dei loro occhi….
Tutti, nessuno escluso, dovremmo e dovreste esentarvi da facili, inopportuni, beceri commenti, pareri, giudizi, lasciando che il dolore silenzioso che in questi giorni vivrà in alcune famiglie faccia il suo percorso, contribuendo invece se possibile ad aiutare questi giovani e adolescenti, tristi ammalati di fragilità, pieni di bontà carpiti da chi regge le fila di un gioco sporco, solo al massacro abbandonandoli a questo destino che adesso dovranno affrontare….Tutti, nessuno escluso, oggi più che mai abbiamo il dovere di aver rispetto di quelle famiglie chiuse nel loro pianto e ovvia preoccupazione, apprensione, e chissà quante domande papà e mamma si staranno ponendo mestiere più complesso delicato difficile del genitore non esiste. In bilico fra infanzia ed età adulta i nostri ragazzi con mille difficoltà tentano di affrontare società e contesti particolari. Stretti in un dolore che può diventare malattia. Perché crescere è un “Mestiere” che più di una volta non vogliono affrontare. A volte aggressivi, pieni di rabbia, altre insicuri. Difficile capire cosa sognano, quali siano le loro speranze, esigenze o paure. È un’età difficile, dove l’ansia della relazione con gli altri, con i quali entriamo in competizione scorre viva nel sangue.
Se in momenti come questo l’adulto non si immedesima nelle richieste del ragazzo, può nascere un dolore, a volte lancinante e senza speranza, se in momenti come questi, amici, parenti, tutti non cercano di capire cosa sia accaduto, cosa si sia innescato di cosa abbiano avuto paura o del perchè non abbiano avuto paura, i nostri ragazzi continueranno a rimanere soli e sempre più fragili. Noi adulti sappiamo rispondere alle esigenze dei nostri figli? Non siamo sempre capaci di riconoscere quello che fanno i ragazzi, perché dimentichiamo errori e fantasie dell nostra di gioventù. Senza comunicazione gli adolescenti sensibili e teneri si ammalano di fragilità ed insicurezza.