Dopo la tragedia accaduta a Genova col crollo di Ponte Morandi, il Codacons concentra la sua attenzione sullo stato delle infrastrutture sul territorio Calabrese e, in particolare, su viadotto Canal Grande, meglio noto come il Ponte di San Nicola.
Uno dei tantissimi manufatti calabresi che necessita “di verifiche ed indagini per accertarne il livello di sicurezza”.
Il Codacons chiede in una nota “il blocco dei mezzi pesanti su questo viadotto per 30 giorni, così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura”.
Riteniamo doveroso – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons – l’impiego del genio militare, non di soggetti privati, per realizzare nel più breve tempo possibile tutte le verifiche necessarie insieme ad Anas, così da minimizzare l’impatto sul traffico.
“In questo senso – prosegue Di Lieto – abbiamo deciso di diffidare il Prefetto di Cosenza, quale organo periferico del Governo e massimo responsabile della sicurezza pubblica, affinché disponga un blocco “temporaneo” per alleggerire il traffico sul Viadotto Canal Grande e su tutti i viadotti a rischio.
Una necessità che s’impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un’attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio, con disagi minimi per l’economia e il commercio.
Caso contrario il Codacons invita il sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele – che ha già formalizzato richiesta di intervento ad Anas – ad emettere una apposita Ordinanza per vietare il transito dei mezzi pesanti sul viadotto.
Con la tragedia di Genova non è venuto giù soltanto un ponte – conclude Di Lieto – ma è crollato un intollerabile sistema di deresponsabilizzazione che, da sempre, ha consentito di giocare a scaricabarile sulla pelle dei Cittadini.

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