Zinco, nichel, arsenico, mercurio. In quantità anche superiori di 40 mila volte ai limiti consentiti dalla legge. Sono alcuni dei dati relativi alle analisi dei carabinieri del comando provinciale di Cosenza e del Gruppo Forestale sul fiume Mucone. La causa sarebbe l’impianto di trattamento rifiuti liquidi speciali di proprietà della Consuleco srl e il depuratore comunale ubicati nel Comune di Bisignano che sono stati sequestrati.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, ha portato all’emissione di due misure cautelari di obbligo di dimora nei confronti dell’amministratore e del direttore generale della Consuleco srl, la società affidataria anche della gestione dell’impianto comunale di Bisignano. I due, fornendo illecite direttive ai dipendenti della stessa ditta, anch’essi indagati, si sono resi responsabili del reiterato sversamento nel fiume Mucone di ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi. Sono in corso perquisizioni e sequestri di materiale probatorio presso tredici siti industriali ubicati in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.