Nuovi quesiti e nuovi periti
per cercare di far luce sulla
vicenda dei cosiddetti “Veleni”
alla ex Marlane di Praia a Mare.
Situazione che secondo l’accusa
avrebbe provocato il decesso e le malattie tumorali
di numerosi ex operai. Gli avvocati di parte civile
hanno riproposto la questione legata alla possibile
preseza di arsenico che sarebbe stata rilevata sul
“rotofiltro”, un filtro dell’aria che aveva la
funzione di purificare l’aria.
Ma lo stcsso clemento sarcbbc stato rilevato anchc
in altre analisi effettuate dai periti delle parti civili.
Tant è che nel gran numero di elementi emersi nel
corso dell’udienza al processo che si svolge a Paola
sarebbe stato aggiunto anche il dubbio sulle
modalità seguite per effettuare le analisi sugli
elementi. Ci sarebbe discordanza sul numero delle
sostanze cancerogene individuate, fra le quali,
secondo gli avvo cati di parte civile, ci sarebbe
anche l’arseico. Insonma, gli elemeni sarebbero
stati trattati come rifiuti, mentre le analisi
dovevano essere fatte con altri sistemi e la perizia
precedente non avrebbe rilevato sostanze che
invece sarcbbero prescnti nelle perizic dei
difensori delle persone offese. Intanto c’è da
sottolineare che l’udienza di ieri si è conclusa con
il rinvio al 4 febbraio 2020. Tutto questo perché
l’inizio delle nuove operazioni peritali è stato
fissato per il prossimo 10 settembre
Il Gip per i risultati ha previsto un termine di 120
giorni. I difensori delle persone offese, Conte,
Ganino, Rinaldi, Sirimarco, Sanmarco, Greco,
Zecca, feraco, Vaccaro, Esposito, Romei, Staiano,
Marragony, Donadio e Marchese in relazione
all’espletamento della perizia richiesta
nell’ordinanza di ammissione dell’incidente
probatorio hanno indicato, quali periti:
Pietrantonio Ricci dell’università di Catanzaro,
Giuliana Genovese, dell’università di Napoli,
Cristiana Minervino, Giuseppe Romano Spagnoli, e
Raffaele Magnanimi.


Di Matteo Cava (Miocomune)

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