I Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dai Sostituti Procuratori, Andrea Mancuso della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e Ciro Luca Lotoro della Procura di Vibo, hanno tratto in arresto un soggetto, accusato di avere sparato e ucciso Carmelo Polito: l’uomo era stato assassinato nel marzo 2011 a San Gregorio d’Ippona con 5 colpi di pistola calibro 7,65 davanti agli occhi del figlio, miracolosamente scampato all’agguato.
Il delitto è stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza installate in una vicina officina meccanica: da qui i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Vibo sono partiti per ricostruire l’agguato compiuto da due soggetti travisati da passamontagna che avevano colpito la vittima alle spalle mentre stava passeggiando con il figlio di soli 6 anni su corso Italia.
Secondo l’accusa a sparare è stato F. P., 32enne di San Gregorio d’Ippona, già detenuto perché coinvolto in un altro omicidio, quello di Giuseppe Prostamo: ad incastrarlo è stata un’intercettazione ambientale captata dai militari dell’Arma nell’auto intestata a quello che è ritenuto esponente di spicco dell’articolazione di ‘ndrangheta di San Gregorio.
F. P. era infatti l’autista del boss e l’effettivo utilizzatore dell’auto e qualche mese dopo l’omicidio di Polito, conversando in auto con un giovane del posto si è fatto sfuggire una frase emblematica per le indagini: “Ma hai saputo che mi hanno inculato no?… perché ho ammazzato questo figlio di puttana“. All’affermazione, il suo interlocutore chiedeva: “Chi Polito?” e lui rispondeva: “Era pazzo! E così via? per te, per me e per gli altri“.
Per approfondire http://www.strettoweb.com/2019/10/calabria-ndrangheta-uomo-ucciso-davanti-figlio-arresto/910617/#l7Sw8ZU765jAmbd1.99