Di Martino Ciano
Bollino rosso, bollino nero. Italiani in marcia per le vacanze. Il grande esodo è iniziato da ieri e proseguirà per tutto il fine settimane. Anche per la Calabria si attende il pienone, come avviene sempre ad agosto. Dopo un luglio in sordina, che ha smorzato l’entusiasmo di inizio giugno degli operatori turistici e di qualche politico che già aveva provveduto a vendersi la pelle dell’orso, agosto non dovrebbe tradire le aspettative ma, come sempre, le somme si tireranno a settembre.Per coloro che risiedono sul Tirreno cosentino tutto l’anno, agosto è croce e delizia. Il popolo della Riviera si divide tra chi fa i dovuti scongiuri e chi inizia il conto alla rovescia, tra chi accoglie con entusiasmo e chi invece vorrebbe trasferirsi sulla Luna. Fatto sta che diventa vano ogni dibattito sul turismo d’élite e sul turismo di massa, sulla qualità da opporre alla quantità; anche perché i problemi erano e restano gli stessi: la qualità del mare, la sicurezza, la gestione delle presenze, la raccolta dei rifiuti, il decoro urbano, le carenze di organico tra le forze dell’ordine. Insomma, ogni agosto si prova a spremere un limone che non ha più succo e il solito io speriamo che me la cavo mette diventa una preghiera. D’altronde è una questione di economia territoriale: o questa minestra o salti dalla finestra. Ma il modello rivierasco ormai non funziona più. Si dice da anni, ma se ne discute sempre a ridosso della bella stagione o, peggio ancora, durante l’estate. Una cosa è certa: l’estate non garantisce più la sopravvivenza invernale, tirate le somme settembrine ci si rende conto di questo. Il Covid19 prima e poi il rincaro dei prezzi di questi mesi hanno messo sul tavolo altre incognite.Ma come detto, di questo se ne potrà parlare nel dettaglio solo a fine mese. Ora è il tempo della raccolta che, come sempre, darà risposte su come si è seminato nei mesi precedenti.