Avrebbe truffato i clienti, riuscendo a mettere da parte un bottino di 132 mila euro.È l’accusa nei confronti di Riccardo Cristiano, 41 anni, direttore della agenzia delle Poste di Decollatura, in provincia di Catanzaro, finito questa mattina agli arresti domiciliari.
Una operazione congiunta del Nucleo Operativo della guardia di finanza guidato dal capitano Matteo Boarelli, e della polizia di Lamezia Terme nei confronti del dirigente delle Poste che è residente a Cleto (Cosenza). Perquisita anche la casa e il posto di lavoro dell’uomo: la filiale di Poste Italiane di Decollatura. Le accuse sono di truffa e peculato.
Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, e del sostituto procuratore Marta Agostini, avrebbe accertato l’esistenza di un complesso sistema fraudolento che ha permesso al direttore di appropriarsi del denaro dl alcuni clienti per un totale di 132.200 euro.
Cristiano, secondo l’accusa, ha agito con l’aggravante di approfittarsi della buona fede dei suoi clienti, che nei suo confronti avevano una sorta di assoggettamento psicologico. Un rapporto grazie al quale il direttore aveva conquistato la completa disponibilità delle vittime ignare di tutto, al punto tale, scrivono gli investigatori, “da poter pienamente disporre di ogni decisione e libertà nell’effettuare varie operazioni economico-finanziarie sui conti correnti e i prodotti di investimento degli stessi clienti”.
“È stato dimostrato – dicono gli inquirenti – che Cristiano, in qualità di direttore dell’ufficio postale di Decollatura, abbia posto in essere un complesso meccanismo finalizzato all’effettuazione di alcuni disinvestimenti e alla successiva creazione di una carta prepagata postpay nella completa inconsapevolezza di una delle due vittime, sulla quale sono state canalizzate e poi prelevate dallo stesso direttore illecitamente somme per un importo pari a 49 mila euro”.
In un altro caso, invece, direttore avrebbe riscattato polizze di investimento per ingenti valori, ai quali sono seguiti numerosi prelevamenti di denaro dagli importi anomali, completamente disconosciuti dalla vittima, una donna anziana, per un importo pari a 83.200 euro