Se vi capita di passeggiare per il lungomare di Scalea puoi osservare nastri bianchi e rossi che cingono strutture turistico-commerciali. E’ il segnale del sigillo che in quel posto è avvenuto un sequestro, una chiusura da parte delle Forze dell’Ordine per delle illegittimità o degli abusi riscontrati sul Demanio Marittimo riconducibili spesso al non pagamento del canone concessorio, occupazione abusiva per concessioni stagionali che si prolungano per tutto l’anno, o per altre illegittimità che spesso portano con sé altri reati. L’ultimo di questi sequestri è avvenuto domenica 3 aprile a Scalea ad opera della Guardia di Finanza nel pieno centro del lungomare della cittadina tirrenica.Italia Nostra ha dato sempre il dovuto risalto a queste operazioni per ricordare e sottolineare che il Demanio Marittimo , bene pubblico della collettività, spesso è soggetto ad un utilizzo distorto ed illegittimo che si ripercuote negativamente a svantaggio di tutti i cittadini quando viene meno ed evaso il gettito economico da esso derivante a causa di una pessima gestione a cui questo patrimonio pubblico viene assoggettato anche per responsabilità delle pubbliche amministrazioni. E’ una prassi che con piacere riscontriamo comincia ad essere contrastata efficacemente. Italia Nostra a tutela di questo patrimonio non si è sottratta a segnalare abusi ed occupazioni abusive: di recente ha segnalato dei manufatti abusivi (scale in ferro) presenti sul Demanio su analoghe concessioni stagionali scadute, ma pare che nessuno si decida ad intervenire, come se tutto ciò fosse di minore importanza o di minore impatto.Ma ritornando a Scalea, non possiamo esimerci dal costatare che sull’area del Demanio Marittimo di questo comune emerge che continua senza sosta l’attività repressiva della Guardia di Finanza diretta dal capitano Francesca Esposito e dell’Agenzia del Demanio sotto la direzione dell’avv. Antonio Arnoni. Parrebbe dagli interventi riscontrati sui mezzi di informazione, che rispetto ad altri comuni questi fenomeni di illegalità sul territorio demaniale di Scalea siano particolarmente frequenti e diffusi; il che potrebbe preludere al ulteriori sviluppi.È risaputo che la normativa statale e regionale affida agli enti locali la diretta gestione del Demanio Marittimo che la esercitano attraverso la formulazione di Piani Spiaggia ed il diretto coinvolgimento dei funzionari dirigenti, che sarebbero svincolati dal potere politico. Il Sistema, avendo tutti gli strumenti a propria disposizione, dovrebbe garantire imparzialità, correttezza, controllo,vigilanza prevenendo situazioni di illegalità o abusi. Le forze dell’ordine dovrebbero intervenire solo eccezionalmente, nei casi patologici a cui non si può porre rimedio diversamente. Invece avviene tutto il contrario, spesso i Piani Spiaggia vengono revocati per scelte illegittime, o non vengono rispettati, i controlli o sono carenti o mancano del tutto, il più delle volte ciò desta interrogativi preoccupanti che rimangono senza risposta, si diffonde così una sensazione di impunità che incentiva chi vuole farne del Demanio un uso privato. Questa è la situazione intollerante che regna in alcune aree del territorio dove l’azione delle Forze dell’Ordine e l’Opera dell’Agenzia del Demanio finisce necessariamente per costituire un argine alle illegalità diffuse e supplisce a quell’ attività di controllo e di vigilanza che continua a rimanere senza efficacia in capo ai comuni.

Italia Nostra, Sezione Alto Tirreno Cosentino 06.04.2022