Una testa d’animale, a quanto pare un capretto. Ucciso, mozzato e fatto ritrovare in un luogo inequivocabilmente collegato, in modo diretto, al soggetto cui sarebbe stato indirizzato un avvertimento altrettanto inequivoco (la foto è puramente indicativa). E con essa forse pure un biglietto. Sarebbe il macabro, sinistro, lugubre ed ovviamente anonimo messaggio minaccioso, intimidatorio, nei confronti d’un 52enne noto pregiudicato coriglianese residente nel centro storico. Un uomo che negli ambienti investigativi è ritenuto una figura di spicco, apicale, nell’ambito della criminalità organizzata locale sul versante coriglianese di Corigliano-Rossano, e per questo sottoposto al regime della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.