<<Senza preavviso, senza nessuna avvisaglia, nelle spalle dei pendolari calabresi è stata inflitta una pugnalata a sangue freddo, dolorosa, quasi cruenta. Ci riferiamo all’aumento di quasi il 40% del costo degli abbonamenti regionali di Trenitalia. Un incremento inusitato che non ha precedenti. I ritocchi al rialzo ci sono sempre stati, ma un quasi raddoppio tutto d’un colpo non ha precedenti». A puntare il dito su un problema che molti pensolari stanno lamentando ultimante sono Salvatore Stumbo e Anna Maria Russo, presidente e vicepresidente dell’associazione “Fuori Binario”.
«L’aumento graverà sui pendolari calabresi – scrivono dall’associazione – di una cifra che arriva, e in alcuni casi supera, i 60/70 euro mensili a seconda della percorrenza. Una vera beffa per quei lavoratori che in queste ore si recano alle biglietterie ferroviarie per beneficiare del Bonus Trasporti, completamente vanificato, annullato, disintegrato!
In un momento storico in cui sui consumi correnti grava l’inflazione, in cui si teme per l’evolversi della crisi energetica e in cui il trasporto pubblico andrebbe incentivato, la Regione Calabria decide, unica in Italia, di infliggere un duro colpo ai lavoratori che ogni giorno si sobbarcano lunghi viaggi per raggiungere i posti di lavoro. Premesso che l’aumento non è giustificato da un miglioramento della qualità dei servizi o dall’incremento del numero delle corse (ad esempio, da Sapri verso Reggio la mattina in fascia pendolari c’è solo un solo e unico collegamento!), in un periodo in cui le amministrazioni e le istituzioni dovrebbero stare al fianco dei cittadini per sostenerli nelle innumerevoli difficoltà di ordine economico, il tempismo del rincaro degli abbonamenti regionali amareggia ancora di più».
«La Regione Calabria – conclude la nota – evidentemente non ha intenzione di sostenere i suoi cittadini! L’Associazione Fuori Binario chiede al Presidente Occhiuto di intervenire al più presto per rettificare l’insostenibile rincaro! Ci sono famiglie in cui sono più membri a sottoscrivere abbonamenti mensili con Trenitalia: in questi casi, graveranno sul bilancio familiare da 100 a 200 euro mensili: uno sproposito inaccettabile!»