Nella settimana appena trascorsa, personale del Commissariato P.S. di Catanzaro Lido ha dato esecuzione a due misure cautelari disposte dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale. Entrambi i casi rientrano nella normativa prevista dalla Legge 69/19, denominata “Codice rosso”, e denotano la grande attenzione che c’è da parte della Procura della Repubblica e della Questura di Catanzaro nei confronti delle vittime di tali reati.La prima misura – del divieto di avvicinamento all’abitazione e al luogo di lavoro della persona offesa e l’obbligo di mantenere la distanza di almeno 300 metri dalla stessa ovunque essa si trovi – è stata emessa nei confronti di un uomo di 33 anni, della provincia di Catanzaro, responsabile dei reati di atti persecutori – stalking – e violazione degli obblighi di assistenza familiare.Circa due mesi fa, la vittima, stanca di subire violenze e soprusi da parte dell’ex marito e, temendo ulteriori degenerazioni, si è rivolta al Commissariato di P.S. di Catanzaro Lido, per chiedere aiuto e denunciare il tutto: umiliazioni, violenza psicologica e fisica, pedinamenti, messaggi minacciosi. Un grave quadro di “stalking” perpetrato per anni, sin dal loro matrimonio, che condizionava ogni aspetto della vita della vittima, con ripercussioni anche sulle condizioni di salute.La seconda misura – di sottoposizione agli arresti domiciliari – è stata disposta nei confronti di di un uomo di anni 37, residente nella provincia di Napoli, in quanto, a seguito di denuncia presentata all’inizio di novembre 2021 dalla ex compagna, veniva ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Anche in questo caso, la vittima raccontava delle continue vessazioni perpetrate nei suoi confronti da parte del compagno, che la avevano costretta ad interrompere la relazione, nel corso della quale il 37enne, quotidianamente, l’aggrediva fisicamente sferrando calci, pugni e schiaffi, sempre per futili motivi, oltre ad insultarla e denigrarla continuamente, svilendo il suo ruolo di donna, impedendole persino di uscire o di fare sport. Con minuziose indagini info-investigative svolte dal personale del Commissariato di Catanzaro Lido, avviate subito dopo le denunce, hanno permesso di riscontrare la veridicità dei gravi fatti e riferire il tutto alla locale Procura della Repubblica, che richiedeva adeguate misure cautelari nei confronti dei colpevoli.
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