Colpisce e desta umano, profondo sconcerto l’ordinanza con cui la seconda sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha scarcerato, ponendolo ai domiciliari, Vincenzino Iannazzo, ritenuto capo dell’omonima cosca di ‘Ndrangheta, attiva nel territorio di Lamezia Terme”. Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Giuseppe d’Ippolito, lametino, e Nicola Morra, presidente della commissione bicamerale Antimafia. “Si tratta – proseguono i due parlamentari del Movimento 5 Stelle – di una decisione del potere giudiziario, assunta sulla base di un’autonoma valutazione di incompatibilità di Iannazzo, condannato a 14 anni e mezzo di reclusione, con il regime carcerario in questa fase di emergenza sanitaria causata dal nuovo coronavirus. Non possiamo però esimerci – precisano i 5 Stelle – dall’esprimere le nostre legittime preoccupazioni per questo provvedimento. Ci chiediamo, infatti, se nello specifico a Iannazzo non si potessero proprio dare adeguate assistenza medica e sanitaria dentro il carcere, in considerazione del deficit immunitario riscontrato nei riguardi dello stesso detenuto. Ci auguriamo – concludono D’Ippolito e Morra – che nelle sedi competenti ci sia al più presto un ulteriore approfondimento, che doverosamente sollecitiamo, sulla possibilità di mantenere in carcere Iannazzo, evitandone i domiciliari e migliorando l’assistenza medica e sanitaria cui ogni detenuto ha comunque diritto”.

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