Di Antonello Troya

L’ex sindaco di Scalea e dirigente dell’Asp di Cosenza, Mario Russo torna in libertà. Si trovava agli arresti domiciliari dopo un periodo passato in carcere perché, secondo la procura paolana, si sarebbe reso responsabile di una serie di reati quando ricopriva il ruolo di medico dell’Asp. Il tribunale ha quindi accolto le richieste dei legali – gli avvocati Vincenzo Belvedere e Giuseppe Bruno – e ha concesso la libertà. L’ex sindaco di Scalea era finito in carcere dopo l’operazione “Re Nudo” del 16 dicembre del 2020. Inchiesta ha visto indagate oltre 100 persone tra medici, infermieri e professionisti del Tirreno cosentino. Secondo l’accusa Mario Russo, all’epoca dirigente dell’Asp, insieme a presunti complici (funzionari comunali, amministratori, titolari di onoranze funebri e scuole di guida, insegnanti, avvocati, un maresciallo della Guardia di Finanza, un ex carabiniere, un brigadiere capo dei carabinieri in congedo e persino un cancelliere in congedo del Ministero della Giustizia), avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema collusivo nell’ambito della sanità, nonché nei procedimenti del rinnovo delle patenti di giuda e delle visite di accertamento dell’invalidità civile nella sede di Diamante. 

Gli indagati a vario titolo erano accusati di associazione per delinquere, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità

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