INAUGURAZIONE CASA DI CURA E CENTRO ODONTOIATRICO ALL' ISTITUTO PALAZZOLO FONDAZIONE DON GNOCCHI VIA PALAZZOLO ANZIANI OSPEDALE OSPIZIO MEDICO DI SPALLE INTERNI (Letizia Mantero, MILANO - 2005-02-28) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Di Luca Latella


CORIGLIANO ROSSANO Nelle settimane, nei mesi scorsi, sembrava solo uno un incubo. L’idea che seppur parzialmente potesse chiudere battenti il Pronto soccorso dello stabilimento ospedaliero di Corigliano – nell’ambito dello spoke di Corigliano Rossano – sembrava assumere più l’aria di un “avvertimento” per ottenere qualche medico in più. E invece da venerdì prossimo, quella di non poter garantire i turni delle 24 ore ma solo durante la giornata, con relativa chiusura notturna, diverrà una tristissima e preoccupante realtà.
La situazione non ha offerto altre opzioni al direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina-Chirurgia d’urgenza e Pronto soccorso, Natale Straface, a causa delle ormai croniche carenze di personale. In attesa che l’incontro fra i sindaci della Sibaritide e il commissario ad acta alla sanità regionale – che si terrà venerdì mattina a Corigliano – possa offrire una qualche soluzione al problema, il primario è stato costretto a scrivere al prefetto di Cosenza, al commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, alla direzione sanitaria dello spoke, al direttore del Suel 118, ai direttori delle unità complesse dello spoke, ai medici dei pronto soccorso di Corigliano Rossano, Acri, Cariati e Trebisacce ed al sindaco Flavio Stasi per comunicare quanto decretato.
Nella lettera Straface riferisce di poter garantire i turni nelle ventiquattro ore solo per i prossimi due giorni «sia pure con una presenza nei turni di numero inadeguato di medici, a Rossano e Corigliano».
Poi spiega i motivi per i quali privilegiare il pronto soccorso di Rossano, rispetto a quello di Corigliano, «determinati dalla presenza notturna in guardia attiva notturna della diagnostica radiologica completa e di laboratorio, di Unità operative intensive e per la disponibilità di spazi e posti per la OBI (Osservazione breve)», scrive ancora Straface. Il quale rammenta anche le comunicazioni inviate nei mesi precedenti, le continue richieste di aiuto, gli appelli caduti nel vuoto, ed una situazione generale che ormai rende il servizio erogato al «collasso».
L’emergenza di questi ultimi mesi, chiarisce ancora il direttore del pronto soccorso dello spoke, è stata superata tamponando, ricorrendo ai medici del 118 e bloccando i turni ferie. L’insufficiente pianta organica – proprio nei giorni scorsi un medico è stato costretto a 18 ore di turno perché nessuno gli aveva offerto il cambio (ve lo abbiamo raccontato qui) – è quindi alla base di questa sindrome da carenza acuta.
Straface prosegue nella sua lettera evidenziando anche come si sia riusciti a incrementare il personale infermieristico, ma non i medici, pur attingendo alle graduatorie regionali.
«Da sei mesi non si è potuto garantire una presenza nei turni di medici che nella pianificazione aziendale – continua il primario – prevede la presenza sempre di almeno due medici a Rossano per il pronto soccorso e di un medico diurno per la Obi e di due medici nel turno diurno a Corigliano».
Oggi, il crack, la spallata decisiva alla crisi. «In giornata mi viene comunicato che un medico, con decorrenza immediata, è stato giudicato inidoneo al pronto soccorso e, pertanto, a Corigliano rimangono solo due medici dipendenti in servizio. A Rossano due medici sono assenti da mesi per malattia o benefici di legge – annota ancora Natale Straface facendo la conta – altri due medici hanno limitazioni e lavorano in supporto, altri due medici ancora godono dei benefici della Legge 104. A luglio un medico vincitore di concorso è stato trasferito in altra sede. Avevo chiesto, per il tramite della Direzione sanitaria, l’inserimento nei turni di guardia di pronto soccorso unità mediche idonee dei reparti di degenza, ottenendo un rifiuto».
Insomma, la chiusura del pronto soccorso di Corigliano nelle ore notturne da venerdì sera è ormai sancita, a meno di provvedimenti, anche dell’ultima ora, utili a scongiurare la chiusura dei battenti dalle 20 alle 8.
Sul pronto soccorso di Rossano, in sostanza, graverà il peso di tutto il nord est calabrese nelle ore notturne. Ed anche lì non sarà semplice gestire le emergenze-urgenze di oltre 200mila abitanti, le file infinite di pazienti in attesa, anche per cinque, sei giorni, di un ricovero. (l.latella@corrierecal)