Avevamo ragione.
E’ trascorsa appena una settimana dalla nostra denuncia sulle gravi irregolarità nella procedura di nomina dei Direttori di Distretto di Lamezia e Soverato.
Ed ecco che, come per magia, sull’Albo pretorio dell’Azienda compare la Delibera nr. 315 datata 14 marzo 2019 avente ad oggetto: “Annullamento in autotutela della Deliberazione n.920 del 21/09/2018 e contestuale nuova indizione di avvisi per il conferimento degli incarichi di Direzione dei Distretti Socio Sanitari di Soverato e Lamezia Terme”.

Che dire ? …Beccati con le mani nella marmellata.
Costretti ad una immediata retromarcia, per la seconda volta in poco più di un mese – sostiene Francesco di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – e sempre l’identico copione: il Codacons denuncia e l’ASP revoca.
Si ricorderà come a gennaio scorso sempre il Codacons avesse denunciato avanzavamo un impiego “disinvolto” dei circa 7milioni di euro, destinati ad innalzare gli standard di qualità ed efficienza e superare le differenze con le altre aree del paese. Fondi che con la delibera nr. 24 del 9 gennaio 2019, l’Asp aveva “dirottato” tutti in favore del personale.
Anche allora quel provvedimento “maldestro” fu immediatamente revocato con la delibera nr. 53 del 28 gennaio 2019.
Altra clamorosa marcia indietro.
Esattamente il giorno dopo la pubblicazione della nostra denuncia, da parte della stampa – prosegue Di Lieto – il Direttore Amministrativo dell’ASP di Catanzaro ha proposto di revocare ciò che era stato deliberato appena 9 giorni prima.
Ma torniamo al nuovo ennesimo dietrofront.


Avevano pubblicamente denunciato come i componenti della commissione – incalza Di Lieto – avessero “problemini” (finanche sentenze penali di condanna !) tali da imporre la loro immediata rimozione.
Non si tratta di un caso isolato, ma di un modus operandi generalizzato che denota il vero guaio della sanità, ovvero la soffocante ingerenza della politica.
Troppo spesso in Calabria chi dovrebbe garantire il diritto alla salute: non ha i titoli; ha sentenze penali di condanna e, dulcis in fundo, viene nominato senza concorso.
Poiché a questo schifo non vogliamo rassegnarci – continua Di Lieto – avevamo sperato che il commissario Cotticelli volesse sprecare un solo minuto del suo prezioso tempo per ascoltarci.
Confidavamo volesse sentire in che modo la sanità viene utilizzata quasi fosse un bancomat.


Ritenevamo di aver diritto a ricevere delle risposte, così come abbiamo diritto ad una gestione trasparente dei fondi pubblici non foss’altro quale segno di rispetto per tutti i Calabresi costretti a fuggire per farsi curare.
Ma anche lui, evidentemente, ha cose ben più importanti cui pensare ed allora non rimane che appellarci al Ministro della Salute affinché proceda, senza alcun indugio, a rimuovere tutti i vertici delle ASP Calabresi.
Assistere a delibere frettolosamente revocate non appena qualcuno si accorge di palesi irregolarità, è avvilente, soprattutto quando a commettere questi maldestri tentativi sono coloro cui è affidato il compito di garantire la salute dei Cittadini.
Per questo chiediamo al Ministro Giulia Grillo un immediato segnale di discontinuità con il passato, che deve passare, prima d’ogni cosa, attraverso l’azzeramento dei vertici di tutte le ASP Calabresi perché “il pesce puzza dalla testa”.
E le conseguenze di decenni di incapacità, infiltrazioni criminali e ruberie sono sotto gli occhi di tutti e si ripercuotono sui servizi negati ai malati.