“Il 15 novembre scorso abbiamo presentato la proposta di legge regionale per la tutela dell’Arcomagno alla presenza del Presidente della Provincia di Cosenza, dopo averla inoltrata al Consiglio Regionale all’attenzione di tutti i Consiglieri Regionali. Nessuno ha inteso fino ad ora farla propria e presentarla in Consiglio Regionale.Ne prendiamo atto! Non per questo ce ne laveremo le mani e nonostante la spiaggia e la grotta dell’Arcomagno appartengano al Demanio dello Stato, ed anche se non abbiamo mai ricevuto nulla per la sua gestione né in termini di mezzi, di personale e di risorse finanziarie, così come prevedono tutte le normative nazionali e regionali, impediremo che quel sito ridiventi il luogo di bivacchi, di sporcizia, di incidenti e di pericolosi assembramenti oltre ogni limite, rendendone fortemente invasiva la fruibilità. Non potremo perciò certamente accogliere la proposta di Italia Nostra sezione dell’Alto Tirreno Cosentino di chiudere tutti gli accessi alla spiaggia dell’Arcomagno. Come, con un recintodi filo spinato elettrico per mare e per terra? Nei fatti una tale proposta ci riporterebbe indietro a quei 22 anni che hanno visto ordinanze di chiusura totale e vani tentativi di installare barriere, cancelli ed ostacoli di ogni genere, sempre superati e buttati giù da visitatori, che hanno poi occupato e reso fortemente invasiva la fruibilità del luogo. Questo è l’aspetto che presenta più pericoli per i visitatori!C’è un solo sistema per gestire nel migliore dei modi possibili l’Arcomagno, almeno nella stagione estiva e quando giungono visitatori da tutte le parti. Adotteremo lo stesso sistema dell’anno scorso, ricorrendo alle visite controllate ed organizzate. Nessun incidente, migliore e meno invasiva fruibilità del luogo, più pulizia lungo il percorso e sulla spiaggia, circa 15 mila visitatori in soli due mesi e, ciò nonostante, più sicurezza. Certo che esistono sempre rischi e pericoli! Eliminarli del tutto è impossibile per l’Arcomagno, così come per tanti altri siti di grande valore naturalistico sparsi per il mondo. Ciò che bisogna fare è limitarli il più possibile tali pericoli, con proposte realisticamente perseguibili, non fantasticando con proposte che non stanno né in cielo, né in terra. Specialisti che guidano i visitatori? Quanti? E quanto costano? E chi li può assumere (a noi come Comune è vietato)? E chi li paga e con quali risorse? E chi sarebbero poi costoro pronti a rendersi disponibili per un tale servizio? Anche quest’anno ripeteremo l’esperienza positiva dell’anno trascorso, ricontrollando il percorso per renderlo più agibile possibile con i limitati mezzi finanziari di cui disponiamo, e migliorando lo stesso servizio, grazie al fatto che, avendo pubblicato per 60 giorni consecutivi due avvisi per la presentazione di proposte per l’affidamento dei servizi relativi alle visite guidate e controllate, per le imprese abbiamo ricevuto la sola proposta di chi ha gestito il servizio lo scorso anno e per le associazioni la sola proposta della Pro-Loco di San Nicola Arcella con il coinvolgimento di altre due associazioni come Mare Pulito e Visit Papasidero. Altri, a cominciare da Italia Nostra sezione dell’Alto Tirreno Cosentino, si sono ben guardati dal proporsi. Naturalmente daremo priorità alla proposta fatta dalla Pro-Loco, che dovrà utilizzare gli introiti dei tickets per recuperare le spese effettuate ed investire il resto nel miglioramento del percorso,anche sotto l’aspetto naturalistico e culturale, ed in una positiva promozione pubblicitaria dell’immagine del sito, per attrarre visitatori anche al di fuori della stagione balneare, con l’organizzazione di visite collettive su prenotazione”. Lo afferma Il Sindaco del comune di San Nicola Arcella, Eugenio Madeo.
San Nicola Arcella:::Accessi all’Arcomagno. Sbotta il sindaco Madeo
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