Di Franco Nunziata
Mentre in tutta Italia si comincia a programmare la “Fase 2”, a San Lucido, comune che vive essenzialmente di turismo, la riapertura delle attività appare ancora come un miraggio; la ripresa sarà un processo, non illudiamoci, a più lunga scadenza che non ci consentirà, purtroppo, di ritornare alla normalità per la prossima stagione estiva; a San Lucido, peraltro, la caduta anticipata dell’ amministrazione comunale ha determinato la mancanza di una guida politica autorevole che ha contribuito notevolmente all’espandersi di una pandemia che, oltre ad essere di natura sanitaria, è anche di carattere economico e sociale. Il carattere di emergenza, a San Lucido, è di una tale vastità che richiede soluzioni di emergenza, forti, coraggiose e, soprattutto, unitarie. A distanza di oltre un mese dalla chiusura del nostro Paese, non ci possiamo più consentire divisioni politiche e sociali o sterili discussioni, né offese ed invettive che, in questi giorni, stanno rasentando l’inverosimile, come le irriverenti accuse espresse, addirittura, contro il Parroco del Paese, contro il Presidente dell’ Azione Cattolica e contro i Componenti del C.O.C.; a San Lucido non siamo stati capaci di mettere in piedi interventi forti di prevenzione e di programmazione tali da contenere più adeguatamente l’espandersi della virulenza ed anticipare la cosiddetta “Fase 2” di ripartenza; abbiamo fatto ognuno di noi il gioco delle parti, fuori luogo e fuori tempo, abbiamo litigato per una manciata di voti. E di questo siamo tutti responsabili, nessuno escluso, non ci sono da additare colpevoli, né santi; nel bene e nel male siamo stati tutti corresponsabili o virtuosi. Ora basta, ora si tratta di ricostruire e possiamo farlo solo se stiamo tutti insieme. Non ci può essere più una parte che ha amministrato ed un’altra che fa l’opposizione: occorre responsabilità, occorrono rinunce personali e di pennacchio ed occorrono competenze per tutta la durata della ricostruzione che sarà lenta e difficile. La data della “Fase 2”, a San Lucido, ancora è incerta. La “Fase 2” è da costruire tutti insieme, maggioranza e minoranza, Regione, Comune, Parti Sociali e tecnici di provata esperienza. Occorre programmare la ripresa delle locali imprese commerciali, turistiche, alberghiere, garantire i Lavoratori e fronteggiare, nel contempo, l’emergenza del Coronavirus con la quale dobbiamo, purtroppo, ancora convivere; dobbiamo adattarci ad un nuovo modo di vivere che richiede serenità per prevenire anche i disagi psichici, oltre che sociali ed economici. Nessuno di noi, in questo periodo, si può sentire sul banco degli imputati ed, in modo particolare, nessun Malato si può sentire colpevolizzato o isolato. La bolla “rossa” per San Lucido non può essere un marchio per nessuno. E’ già passato un mese da quando, prima Conte, poi la Governatrice Santelli, hanno decretato il lockdown e ci hanno messo tutti in “quarantena”, improvvisamente siamo diventati la “Codogno del Sud” ma, da oggi, non possiamo più essere “zona rossa”, la Governatrice lo deve capire, e tutti insieme possiamo e dobbiamo diventare semaforo verde per riprendere la marcia, anche se in ripida salita.