Di Martino Ciano (Radio Digiesse)

Ribaltata la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Paola nel 2017 sul presunto ammanco al Santuario San Francesco di Paola. Ieri, infatti, la Corte di Appello di Catanzaro presieduta da Fabrizio Cosentino ha assolto Francesco Vidiri, Grazia Magurno, Ofelia Vidiri, Francesca Paola Vidiri, Salvatore Magurno, e ha prosciolto, per intervenuta prescrizione, il promoter praiese Massimiliano Cedolia. Il procedimento della Procura di Paola era iniziato nell’agosto del 2013. Dodici le persone indagate. Tra loro anche i genitori di Cedolia che furono assolti con rito abbreviato, dopodiché quattro degli indagati vennero assolti in primo grado, mentre per i restanti 6 tutto si è concluso ieri. Si chiude così una vicenda giudiziaria durata nove anni, che ha tenuto banco sulla stampa nazionale, e che oggi, alla luce di questa ennesima sentenza, appare destituita di fondamento, viste queste ultime assoluzioni e la revoca delle confische stabilite in primo grado. Il procedimento instaurato a Paola scaturì dalla denuncia di due frati, risalente al tre agosto 2013, a seguito dell’uscita di un articolo di stampa pubblicato l’uno agosto 2013.“È vero che sono stato prosciolto per intervenuta prescrizione – ci ha detto Cedolia, da noi contattato – per evitarlo avrei dovuto rinunciarvi, ma dopo 9 anni di procedimento all’età di 53 anni, non potevo consentirmi di attendere altri anni con un carico pendente che avrebbe, come accaduto in questo periodo, pregiudicato il mio profilo personale, mai interessato da indagini giudiziarie”. 

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