C’è poco da sperare: del resto, come dice il proverbio, non puoi cavare il sangue da una rapa.
Non bastano le proprie Ordinanze, non basta quanto evidenziato dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale con nota al Comune di Praia a Mare del 05.08.2019 che pubblicheremo integralmente quanto prima , con la quale tale Autorità ha evidenziato, tra l’altro, in modo estremamente chiaro e netto che il tratto sotto l’Area ex Marlane è caratterizzato dalla presenza di vegetazione di alto valore naturalistico con funzioni ecologiche di tutela della spiaggia e di formazione dell’avanduna , tratto che va tutelato e gestito con estrema attenzione attraverso attività di controllo sul territorio, di azioni di salvaguardia delle spiagge e dune e , data la fragilità di tali ecosistemi, attraverso la definizione di raccomandazioni ed indirizzi di buone pratiche di gestione da fornire ai concessionari delle attività turistiche /ricreative e di ormeggio/imbarcazioni.
Malgrado queste ad altre raccomandazioni di tutela, non solo il comune di Praia a Mare, che dovrebbe a far rispettare tali contenuti, ha scaricato la sabbia del Lungomare trasportata dall’ultima mareggiata in vari cumuli a ridosso delle dune (avanduna) nell’area dove crescono i Gigli di Mare e altra vegetazione, ricoprendo e soffocando le piantine ed i semi sparsi , nel mentre tale sabbia poteva essere riportata da dove era venuta, cioè sulla spiaggia, nel vicino tratto al confine nord, come è stato fatto in altre parti del litorale, quanto ancora più preoccupante ha scaricato, affiancati alle dune cumuli di rifiuti che il mare ha restituito al mittente costituiti da materiali vegetali (legname, canne) frammisti a rifiuti plastici di vario genere ed altri rifiuti (come da foto) utilizzando quel sito come deposito di rifiuti invece di portarli altrove, come ad esempio nell’isola ecologica e lì differenziarli e portarli in discarica. Non vuole proprio entrare nella comprensione dei nostri amministratori che quell’area deve essere tutelata perché è una preziosa risorsa ambientale, come è ormai acquisito e non può essere una pattumiera, un immondezzaio dove per riflesso tutti si sentirebbero autorizzati a scaricare i propri rifiuti.
Invieremo questo documento ai carabinieri Forestali , alla Guardia Costiera di Maratea , alla Capitaneria di porto di Vibo Valentia ed alla Soprintendenza ABAP di Cosenza perché valutino quanto evidenziato da questa Associazione anche alla luce del sopralluogo e dei contenuti della nota dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale. Chiediamo che tutta l’area delle dune e dell’avanduna e dei Gigli di Mare venga rispettata e tutelata come è doveroso fare da parte di tutti e quindi sgomberata dai cumuli e dai rifiuti, e di tutto quanto è in essa presente e non autorizzato ( come le numerose barche abbandonate proprio a coprire i gigli di mare – vedi foto ) e che venga interdetta dalla presenza ed il passaggio di mezzi meccanici.
Italia Nostra – Sezione Alto Tirreno Cosentino