Riceviamo e pubblichiamo
“……Sono del parere che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio ma purtroppo io non ho avuto un’esperienza positiva.
Sono andata in ospedale 3 giorni prima di partorire perché perdevo tanto sangue. Ovviamente dopo una fila interminabile, mi visitano e mi mandano a casa, perché secondo loro non ero pronta al parto. La sera di quello stesso giorno alle ore 23 entro in travaglio, con contrazioni ogni 15 minuti.
Decido di riandare in ospedale alle 2 di notte…stessa procedura della mattina, con la differenza che di notte non ho dovuto fare fila perché c’erano altre mamme in attesa, no, bensì perché al Pronto Soccorso Ginecologico non c’era nessuno…!
Finalmente arriva qualcuno e mi visitano: Avevo le contrazioni ma non la dilatazione. Non mi hanno aiutato in nessun modo..anzi…
Passano così due giorni, sempre con dolori e contrazioni fortissime. Mi hanno portato in sala travaglio e da lì é iniziato il calvario. Le ostetriche mi hanno preso in giro, sbeffeggiato e urlato contro perché io urlavo dai dolori. Tutto questo dalle 23 di sera alle 5 di mattina, fin quando non si decidono di farmi partorire.
Durante il parto l’ostetrica è intervenuta manualmente (e non uso altri termini più crudi), anche qui gridandomi di dover stare zitta. Questa manovra che ha fatto mi ha causato 30 punti, che ancora oggi, dopo 40 giorni, non sono caduti….
Non contenti, dopo il parto mi hanno fatto una violenza psicologica assurda e ovviamente sono caduta in depressione post partum. La mia piccola non si attaccava al seno, loro insistevano e lei piangeva tantissimo, io appresso a lei, non mi volevano aiutare col latte artificiale. La bimba stava morendo di fame…io ritenevo di non essere una buona madre, perche non riuscivo ad allattarla…
C’è stato un momento in cui ho davvero avuto paura di me stessa, la guardavo, piccola e indifesa nella culletta e non la vedevo nemmeno bella. Mi hanno rovinato i primi giorni di vita con la mia piccola…mi sono ripresa grazie a mio marito e alla mia famiglia. La mia piccola adesso beve il latte artificiale, cresce bene ed è sana.
Non so se io sono una buona madre, ma so per certo che quelli non sono buoni medici, ne buone ostetriche…
Parlando con altre mamme ho scoperto che non sono stata la sola..chi per un motivo, chi per un altro, ha avuto problemi. Io spero che le cose cambino e che nessun’altra mamma debba passare ciò che ho passato io. Ma per fare tutto questo bisogna avere il coraggio di raccontare, di parlare..
So di aver fatto la cosa giusta scrivendo questa lettera, forse aiuterò altre mamme a farsi avanti e a far riflettere quelli che dicono che se il bimbo é morto é perché la mamma era obesa e cose del genere…
Come mi ha detto una grande donna: il dolore fisico passa, ma la violenza psicologica subita non passerà mai.”