PAOLA– “Come già emerso dalla nota stampa dell’amministrazione comunale lo stato di salute del bilancio del Comune di Paola non è dei migliori. Agli addetti ai lavori le criticità che oggi appaiono più evidenti si erano già palesate in occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo 2021, avvenuto nel mese di settembre, in netto ritardo rispetto a tempi dovuti, a causa della mancata approvazione da parte della precedente amministrazione e della non facile ricostruzione della situazione”. È l’operazione verità sullo stato finanziario del comune di Paola, fatto dall’assessore con delega al bilancio, dott.ssa Francesca Sbano, nel corso di una nota stampa che così prosegue: “Laddove si vantino capacità di aver approvato bilanci preventivi e consuntivi anche in un solo giorno, rispondo che, nonostante lo sforzo oltre ogni limite della macchina burocratica, trattandosi del bilancio consuntivo, che si sarebbe dovuto approvare entro il mese di aprile del 2022, nulla era pronto per poter sottoporre ad approvazione detto bilancio, ed i pochi dipendenti a disposizione hanno fatto davvero l’impossibile per consentire di metterci in regola a pochi mesi dal nostro insediamento.
Malgrado ci sia qualcuno che vuole farci passare come accusatori di inefficienze amministrative, noi riconosciamo il valore del personale, e soprattutto siamo consapevoli degli sforzi che fanno, nonostante il loro numero esiguo.
Ognuno deve recuperare i propri spazi ed avere il suo corretto ruolo. La politica non si può sostituire all’attività amministrativa in senso tecnico. La politica fornisce l’indirizzo da seguire, a fronte del quale l’apparato amministrativo ha tutto il diritto e dovere (a fronte di responsabilità amministrative-erariale che più direttamente potrebbe coinvolgerlo) di dire no laddove qualcosa non possa trovare un supporto tecnico-legale-finanziario.
Quindi questa amministrazione ha piena fiducia dell’operato amministrativo ma ben conosce la linea di confine tra due ruoli ben diversi. Si fa quello che è corretto fare e quello che è possibile fare.
L’indirizzo da seguire, ma è anche banale precisarlo, è quello di dare normalizzazione alla gestione dell’attività amministrativa, per mettere in sicurezza l’ente al fine di valutare la riduzione di imposte, tasse, tributi che dir si voglia. Riduzione dei tributi; questo è lo scopo dell’amministrazione e questo è il mio obiettivo. Obiettivo che finora non ha trovato riscontro perché le condizioni trovate non sono quelle sperate”. L’Assessore Sbano nella lunga disamina sottolinea inoltre: “Logicamente le buone intenzioni devono inevitabilmente tenere conto della realtà, se non si vuole gettare fumo o fare demagogia. Questo è un ente strutturalmente deficitario, e ciò impone la copertura totale di alcuni servizi con la predisposizione di tariffe a ciò preposte. Va aggiunto, come anticipato dalla nota congiunta dell’amministrazione, che è in corso, per cause non imputabili a questa amministrazione, un commissariamento da parte del Tar e che numerose sentenze di condanna dell’ente potrebbero aggravare ancor di più la precaria situazione.Ecco perché, come anticipato in precedenza, tutti gli sforzi sono concentrati a verificare se la strada del riequilibrio sia effettivamente percorribile, fermo restando che un piano di riequilibrio è pur sempre soggetto ad approvazione da parte del Ministero dell’Interno . La decisione da prendere sarà ovviamente affrontata e condivisa in maggioranza.
Torno a puntualizzare (perché ancora si mettono strani tarli nelle orecchie della gente), in merito all’aumento della Tari, che trattasi di aumento legato all’aumento dei costi del conferimento in discarica e della normalizzazione della copertura del costo del servizio. Quindi non diretta volontà di questo ente. Questo ente avrebbe solo potuto decidere se applicare l’aumento in misura più contenuta quest’anno, oppure rinviarlo in misura maggiore all’anno successivo. Credo che, sul punto, dire a chiunque se preferisce pagare (perché pagare si deve trattandosi di servizio) 60 euro quest’anno o 120 l’anno prossimo, la risposta anche qui sarebbe scontata. Ovviamente non entro nel merito della gestione dei rifiuti ma, da cittadino prima che da assessore, trovo discutibile che un Comune che è tra i primi nella raccolta differenziata, non debba avere una premialità a fronte degli sforzi di tutta la comunità. Ma anche su questo si sta lavorando.
Poi è intercorsa una mancata pubblicazione sul sito del MEF della tariffa, che così come prevede la Legge, è inefficace per l’anno 2022 ma la sua efficacia parte dal 01/01/2023. Pertanto la quota pagata in eccesso dai contribuenti a causa dell’inefficacia verrà sgravata sul ruolo 2023.
Dopo una serie di lunghi colloqui con agenzia entrate riscossione, è emerso che il loro software non consente di operare uno sgravio massivo ma, detto sgravio, andrebbe operato sulla singola utenza (si parla di 9000 utenze) anche perché la tari, per come è strutturata, prevede una parte fissa ed una variabile, una serie di riduzioni anche in base all’utenza, e ciò non consente di operare una percentuale di riduzione unica. Purtroppo il lavoro da fare con il poco personale a disposizione e le numerose scadenze che incombono non consente di procedere allo sgravio sul ruolo 2022. Ma vorrei rassicurare i cittadini che nessuno vuole trattenere quanto non dovuto. Così come detto in precedenza l’eccedenza di versamento verrà sgravata nell’annualità 2023. Sono stata accusata del fatto di essere l’assessore che ha aumentato i tributi.
A parte la Tari, il cui aumento come sopra precisato non è una scelta dell’amministrazione comunale, ribadisco che sono circa 10 anni che le aliquote imu, addizionale comunale irpef sono al massimo. Per quanto concerne l’imu sulle aree edificabili si è semplicemente messo in atto un psc approvato dalla precedente amministrazione. Le aliquote, purtroppo, non possono essere ridotte perché l’Ente è strutturalmente deficitario; sicuramente stiamo prevedendo delle riduzioni ed esenzioni per particolari tipologie di terreni riferiti però ai valori venali. L’aliquota resta tale.
Preciso che mio interesse è quello di gestire bene la cosa pubblica, cercando, data la situazione e nell’interesse di tutti i cittadini, di stringere la cinghia dove necessario.
Io non cerco consenso elettorale, e con la delega al Bilancio di un comune in pre-dissesto non si può e, per quanto di mia diretta responsabilità, non intendo fare politica demagogica. Il cittadino deve essere informato per quello che è il reale stato delle cose. Bisogna fare molta attenzione, sia perché gli imprevisti sono dietro l’angolo (si vedano le sentenze di condanna dell’ente, alcune delle quali tali da poter dare uno scossone definitivo all’Ente) sia perché si deve rispetto ai tanti cittadini che da sempre pagano i tributi e che vorrebbero non ascoltare più di vivere in un Comune in situazioni deficitarie.
E allora, che il senso di responsabilità ci contraddistingua tutti, chi c’è e chi c’era, perché una seria analisi sulla gestione e sulle possibilità di questo Comune non può sempre essere rimandata al prossimo e se ci sono provvedimenti o riforme strutturali necessarie che ci si metta in cammino, anche insieme, per lasciare ai cittadini, e ribadisco ai cittadini una situazione migliore.
Purtroppo si, a noi sono toccati anche provvedimenti difficili da digerire o da subire, ma non tutto dipende da scelte puramente politiche.
Colgo l’occasione per intervenire su un’altra questione che può generare dubbi nei cittadini. Si parla di prescrizione biennale o quinquennale delle cartelle dell’acqua. Ebbene a seguito del parere legale che l’Ente ha acquisito dal suo consulente legale avv. Francesco De Cesare la situazione sarebbe la seguente: il Comune di Paola a decorrere dal mese di dicembre 2022 ha notificato ai contribuenti che risultavano morosi per mancato totale e/o parziale pagamento di fatture del servizio idrico avvisi di accertamento relativi agli anni 2013-2014-2017-2018-2019. In relazione alle fatture risalenti agli anni 2013 e 2014, l’ente aveva già sollecitato il pagamento con Racc. A.r. negli anni 2018 e 2019.
In merito invece agli accertamenti per gli anni 2017-2018-2019, occorre precisare che tali avvisi sono stati notificati a mezzo racc. a/r nel periodo di dicembre 2022. Tali avvisi sono stati predisposti così come previsto dalla legge n. 169/2019 che rappresenta un’importante cambio di rotta per le entrate patrimoniali che prima erano oggetto di ingiunzione o cartella.
Si contesta all’ente di aver inviato canoni idrici che sarebbero estinti per intervenuta prescrizione alla luce della nuova disposizione normativa, che, ha introdotto così come per gli altri canoni, la prescrizione biennale del canone idrico. Ma nel caso degli avvisi di accertamento inviati dal Comune per gli anni 2017-2018-2019, la prescrizione biennale non è affatto maturata.
A supporto ulteriore di ciò anche una recente sentenza in appello, quale quella del Tribunale di Reggio Calabria, sentenza n. 818/2022 pubblicata il 04/07/2022 che ha chiarito che il dies a quo del termine prescrizionale coincide con la scadenza dei termini di pagamento. Dello stesso impianto normativo ma in diverso ambito regolatorio si registra poi la sentenza del Tribunale di Benevento sez. II 11/05/2022, n. 1116. Ma si ravvisano anche sentenze del Giudice di pace del Tribunale di Santa Maria C.V. nello specifico la n. 756/23 depositata in data 1 febbraio 2023.
Inoltre per le annualità 2013, 2014 e 2015 ARERA con la Deliberazione 38/2021/S/IDR ARERA all’art. 3 lettera a) ha prescritto al Comune di Paola di provvedere entro 180 giorni ad applicare le metodologie tariffarie approvate da ARERA e che il recupero non avvenga retroattivamente sulle annualità 2013,2014 e 2015 ossia, non avvenga riaprendo i consumi di quegli stessi anni considerati ormai chiusi nella regolazione; ma avvenga nelle annualità 2021-2023.
Infine per ritornare sulla questione della prescrizione biennale ARERA nella medesima deliberazione non ha rilevato alcuna difformità nella fatturazione ordinando di non procedere in modo diverso da come sempre fatto in quanto la frequenza di fatturazione storicamente adottata dal comune si limita a fatturare i consumi di competenza dell’anno precedente. Per intenderci per esempio i consumi riferiti all’anno 2020 sono stati fatturati nell’anno 2021 e così via…
Pertanto se di incertezza vogliamo parlare possiamo dire che si è venuta a creare non in base ad una scelta amministrativa, ma ad una difforme interpretazione ed applicazione della normativa considerate le diverse sentenze prodottesi nel merito. Chi amministra è tenuto ad applicare le prescrizioni di Legge, che impongono il recupero di tutte le entrate tributarie ed extra-tributarie, la mancata riscossione tra le altre si configura come danno erariale.
Piuttosto dovremmo intervenire e regolamentare istituti di deflazione dell’evasione andando incontro a quei cittadini che non hanno la possibilità di pagare regolarmente.
E’ recente, infine, la notizia dell’ottimo risultato raggiunto dall’amministrazione, con la sottoscrizione della convenzione da parte del Sindaco in merito alla realizzazione del porto.
Sono queste notizie che devono far ben sperare la comunità tutta, per quanto una struttura del genere possa offrire e creare in termini di occupazione e di opportunità”. Conclude l’assessore.