di Alessandro Pagliaro

Nel giorno del 21 luglio, data in cui ricorre l’anniversario dell’omicidio di Tonino Maiorano, inerme cittadino paolano ucciso dalla criminalità locale, il ricordo va a quel tragico evento del 2004. Freddato a colpi di pistola sul proprio posto di lavoro, perché confuso dai sicari con il boss Giuliano Serpa, non ebbe nemmeno il tempo di fuggire, braccato a morte senza pietà.

Tonino Maiorano

Da allora di tempo ne è passato molto . Giuliano Serpa, intanto si è “pentito” ed è diventato collaboratore di giustizia, mentre i mandanti e gli autori del delitto, sono stati processati e messi in carcere. La popolazione rimase sconvolta, arrabbiata, ma non muta. Ogni anno da quel giorno, piccolo o grande che sia stato l’omaggio reso a Maiorano, nessuno si è dimenticato di lui. Rimane immutato il dolore della sua famiglia. Resta il coraggio della moglie Aurora, che nelle aule di tribunale non ha mai mancato di partecipare ad una udienza.

A Paola è stata istituita la “giornata della memoria” in onore delle vittime di mafia, perché non risulti vano l’immane sacrificio di un uomo privato della vita, testimonianza oggi di lotta contro il crimine organizzato. Affinché la commemorazione, non diventi una cerimonia.

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