Questa mattina è stata eseguita, dal Commissariato di pubblica sicurezza di Paola, delegato dalla Procura di Catanzaro, la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti della madre delle due ragazze minorenni già vittime degli episodi di prostituzione con un anziano. Le indagini, proseguite anche successivamente all’esecuzione della prima misura sotto la direzione del sostituto procuratore Saverio Sapia e con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, hanno permesso di accertare il pieno coinvolgimento della donna nella vicenda.
La madre vera domina della prostituzione delle figlie.
In particolare, anche grazie all’interrogatorio dell’uomo è stato confermato il ruolo avuto nella vicenda dalla madre delle ragazze, vera e propria domina dell’attività di prostituzione delle figlie che, per ottenere stecche di sigarette, generi alimentari e poche decine di euro, induceva entrambe le minori a giacere con l’uomo. A seguito delle dichiarazioni così rese, è stata delegata una corposa attività di riscontro investigativo al personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Paola che, in breve tempo, ha permesso di corroborare la veridicità di quanto affermato dall’indagato individuando una serie di riscontri oggettivi alle sue dichiarazioni, consistenti nelle affermazioni dei testimoni indicati dall’indagato e nelle numerose intercettazioni già agli atti, dal cui riascolto è emerso con certezza che fosse proprio la donna a sollecitare gli incontri tra la figlia ancora minorenne e l’anziano chiedendogli continuamente di farle la spesa e di comprarle le sigarette con il tacito, ma palese, accordo che nel farlo avrebbe potuto “approfittare” della ragazzina, che puntualmente veniva mandata dalla donna ad “accompagnare” l’anziano.“Non erano episodi isolati”.
Nel corso della sua confessione l’anziano ha anche rivelato di essere a conoscenza che non si è trattato di episodi isolati, ma che le ragazze fossero “vendute” dalla madre anche ad altri soggetti, allo stato in corso di identificazione. L’ordinanza applicativa della misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, Claudio Paris, ha altresì previsto per la donna la sospensione della responsabilità genitoriale, a fronte del grave quadro emerso dalle indagini e del concreto pericolo che anche la terza figlia, di soli cinque anni, potesse venire coinvolta nel mercimonio sessuale. Le minori, già provvisoriamente oggetto di affido urgente da parte del Tribunale dei Minori al Servizio Sociale del Comune di Paola, permarranno in una struttura protetta.