Si tratta del classico “Cavalli di ritorno” un metodo estorsivo molto “Caro” alla malavita cosentina.
Il modus operandi sarebbe sempre lo stesso: Auto rubata, portata in una zona lontana da occhi indiscreti, proprietari contattati e ricattati “Dacci 500 euro e ti ridiamo l’auto” altrimenti smontata e venduta a pezzi.
Ad incappare in questo calvario più di una persona, recatosi a Paola, durante le festività del 4 Maggio. In occasione della festa patronale di San Francesco, sono pervenute alle forze dell’ordine più denunce di auto rubate e di tentativi di scasso. Da lì, sono partite le indagini degli organi inquirenti.
Il proprietario di una Fiat Panda aveva da subito denunciato la sparizione della sua auto, in una zona centralissima della città del Santo.
Il Gup del Tribunale di Cosenza dopo accurate indagini, a seguito di testimonianze ed intercettazioni, ha emesso un dispositivo di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti del 35enne che ha fatto da tramite per il ritrovamento della Panda rubata e portata nell’entroterra cosentino.
Il giovane fermato, probabilmente operante, per conto di una banda dedita al furto con cavallo di ritorno, finirà a processo con l’accusa di estorsione e favoreggiamento.