Riceviamo e pubblichiamo
Stamattina ho partecipato ad una riunione presso l’ASP di Cosenza convocata dal dr. Giuseppe Zuccatelli commissario della stessa ASP. Premetto che il dr. Zuccatelli è persona capace, intelligente, esperta e che ha instaurato un modo democratico e partecipativo che ha coinvolto sindaci, consiglieri regionali e figure tecniche aziendali. A riguardo dello Spoke Cetraro/Paola ha ribadito la sua ferma intenzione di riaprire il punto nascita di Cetraro e che, entro il 30 marzo, la Pediatria riavrà i propri medici mobilitati in urgenza in altri Ospedali in modo da poter svolgere al meglio il servizio. Come scritto, il Commissario ha sentito i tecnici a riguardo l’area chirurgica i quali, me compreso, hanno risaltato le criticità. In qualità di Direttore medico dello Spoke ho evidenziato quanto vado sostenendo, inascoltato dalle cosiddette istituzioni, da anni e cioè che, allo stato, il decreto 64/2016 è irrealizzabile visto che le condizioni strutturali del P.O. di Paola, abbandonato a se stesso da decenni di incuria, sono in uno stato vergognoso. Ho sostenuto che il DEA non può essere allocato in quella struttura ospedaliera, priva di idonee vie di accesso, senza elisoccorso, con sale operatorie non idonee per spazi, con ricircolo dell’aria poco funzionante e poste al V piano dove i pazienti possono essere accedere da un unico monta lettighe obsoleto e spesso non funzionante per cui trasportati “a spalla”, con una Radiologia angusta e senza via di fuga posta nel piano sotterraneo. Una struttura, quella paolana, che sussiste su una faglia sismica tanto da indurre la Commissione Barberi a definirla la struttura pubblica calabrese a più alto rischio sismico ed afflitta da una frana profonda che addirittura mette a rischio i locali del Pronto Soccorso. Per avere sostenuto tutto questo, il sindaco di Paola ha detto, nella stessa riunione, che mi denuncerà alla Procura della Repubblica. Gli ho risposto che non aspetto altro, visto che avrei modo di difendermi con le ragioni suddette che certamente non mi sono inventato viste le tante relazioni dei NAS, della stessa ASP e della Commissione ministeriale inviata dal Ministero della salute. Anzi l’ho invitato a formulare querela, a non tirasi indietro, anche perchè chiederei alla procura della Repubblica di Salerno, competente territorialmente sui magistrati di Cosenza e provincia, di accertare come mai, nonostante ripetute e documentate denunce, la Procura paolana e quella cosentina non hanno inteso intervenire per i gravi problemi di carenza di sicurezza e non hanno tutelato pazienti ed operatori sanitari. Mi auguro davvero che il sindaco di Paola faccia quanto ha dichiarato e non sia stata solo un intervento di facciata, perchè chi come me, è abituato a cercare di dare le migliori garanzie possibili a chi utilizza le struttura pubbliche ospedaliere ed agli operatori sanitari, francamente si è stancato di non avere speranza di una sanità migliore e che gli ospedali non vengano utilizzati come casa propria nel senso che si eseguono interventi in sala operatoria per i propri parenti anche quando queste (sale operatorie) sono chiuse per lavori di ristrutturazione. E’ giunto il momento che gli uffici preposti si interessino non solo di cartelloni pubblicitari e di improbabili voti di scambio con i collaboratori politici, ma che finalmente verifichino i veri voti di scambio come ad esempio nella finta riapertura dell’ospedale di Praia a Mare, dei lavori milionari affidati senza gare d’appalto, di transazioni milionarie che puzzano da lontano di tangenti, di incarichi sine regula etc etc. Beh aspetto fiducioso iniziative della magistratura.
Vincenzo Cesareo