Cinque persone, tra proprietari dei terreni, il direttore dei lavori e i responsabili dell’ufficio tecnico, sono accusate, a vario titolo, di aver violato la legge avviando lavori in un’area in frana sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale e sismico. Avrebbero ristrutturato l’Ospedale di Paola senza depositare gli atti progettuali presso l’Ufficio del Genio Civile, competente, all’epoca, per rilasciare l’autorizzazione. Con il passare del tempo, a causa di tale presunta negligenza e imprudenza, la struttura avrebbe riportato danni irreparabili e nell’area del parcheggio del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Paola, sarebbero comparse profonde lesioni nel terreno. Nella gionata di ieri, sono state formulate le richieste di condanna per gli imputati, dal PM Grieco del Tribunale di Paola, e qualora venissero attuate le condanne, il Comune di Paola e l’Asp di Cosenza, in quanto parti civili, dovranno essere risarciti per i danni subiti. Per i proprietari dei terreni, Sganga Annarita e Pasqualino Saragò è stata chiesta la pena di 4 anni e sei mesi di detenzione. Eduardo Romano, direttore dei lavori, rischia di essere condannato a 3 anni e per i responsabili dell’Ufficio Tecnico del Comune di Paola, Salvatore Romito e Silvestro Mannarino, sono stati invece richiesti 3 anni e sei mesi di reclusione.

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