I due collaboratori di giustizia, Franco Bruzzese e Daniele Lamanna, rispettivamente ex capo società del clan “Rango-zingari” ed esecutore materiale del delitto di mafia di Luca Bruni, ultimo boss della dinastia dei “Bella bella”, dovranno scontare undici anni di carcere. La sentenza della Cassazione ha confermato i due gradi di giudizio precedenti, dichiarando inammissibile i ricorsi presentati dai due imputati, che chiedevano di rivedere in diritto la questione sulle attenuanti generiche.
La Suprema Corte di Cassazione ha chiuso il cerchio sulla prima parte dell’omicidio di Luca Bruni, in attesa del maxi processo “Nuova Famiglia”. Qui è imputato Maurizio Rango per il medesimo fatto di sangue (su cui pende una condanna all’ergastolo), mentre in un altro processo ci sono Francesco Patitucci e Roberto Porcaro, il primo condannato a 30 anni di reclusione in abbreviato e il secondo assolto dalle accuse mosse nei suoi confronti dalla Dda di Catanzaro. (a. a.)