COSENZA- Un nuovo pentito ha scelto di collaborare con la giustizia. Trentasei anni, è ritenuto esponente delle cosche che avrebbero stretto un patto tra Cosenza e Rende. L’uomo finito nelle inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro “Testa del serpente,” è stato condannato a 7 anni e 2 mesi di carcere. Il neo collaboratore di giustizia viene considerato vicino a Roberto Porcaro, indicato come uno dei capi della mala cosentina. Accusato di diversi reati è stato arrestato nell’ambito della maxi operazione Reset coordinata dal procuratore Nicola Gratteri.