COMUNICATO STAMPA


Siamo costretti ad intervenire, per l’ennesima volta perché ai vecchi problemi mai risolti, se ne aggiungono nuovi altrettanto gravi che declassano di fatto la nostra struttura ospedaliera.
Oramai la cronica carenza di personale infermieristico , tecnico, ma soprattutto medico rischia di mettere a repentaglio la sussistenza di reparti come la Pediatria , la Rianimazione ,la Dialisi dove sono a rischio i turni pomeridiani, o di bloccare la riapertura dei reparti per cui sono stati terminati i lavori di ripristino come Punto Nascita ed Urologia.
Non si capisce inoltre, perché non vengano aperte le sale operatorie, non si attiva il punto nascita nonostante sia stato nominato il primario, non si parli del punto stroke mentre ancora sono fermi i lavori per il reparto di sub intensiva.
Per non parlare poi dei LEA e dei servizi ambulatoriali che vengono ridimensionati come l’ambulatorio di ortopedia che prima funzionava per tutta la settimana poi due giorni ed ora ridimensionato addirittura ad un giorno, non si fanno inoltre ecografie , mammografie e moc e per molte prestazioni specialistiche come piani terapeutici per pazienti diabetici ed altre bisogna attendere mesi per poterli espletare.
Questa è lo stato del nostro ospedale.
Ci auguriamo che il nostro grido di allarme venga ascoltato da chi ha la responsabilità della gestione della sanità del nostro territorio ed intervenga, in tempi brevissimi, ridando al nostro ospedale quel ruolo di riferimento del comprensorio che ha avuto e che, purtroppo da anni non riveste più.
Ci appelliamo alle Istituzioni locali, ai consiglieri regionali del territorio, alle associazioni, ai cittadini tutti, affinché vengano intraprese iniziative importanti, per difendere un ospedale che è stato il fiore all’occhiello e punto di riferimento dell’intero territorio provinciale.


UIL FPL
Antonio Tripicchio
CONFIAL
Willi Maltese
Mirko Capraro