La Guardia di Finanza sospetta che il comune di Cosenza favorisca solo poche ditte “amiche” nell’esecuzione dei lavori pubblici. Dopo l’avvio delle indagini alcuni collaboratori di giustizia hanno iniziato a “cantare” su tale corruzione. Secondo Aldofo Foggetti, l’imprenditore Antonio Scarpelli avrebbe ottenuto numerosi incarichi al comune di Cosenza grazie all’amicizia con Carmine Potestio e sarebbe stato privilegiato anche Antonio Amato, così come conferma su Scarpelli, il ‘pentito’ Franco Bruzzese. Dai controlli sugli appalti delle luminarie cosentine, è emersa un”anomala’ gestione degli affidamenti in carico alla cooperativa MedLabor, presieduta da Antonio Scarpelli. Nel 2015, la coop sfiora i 400mila euro in aggiunta ad altri 125mila euro, grazie a 5 delibere, che secondo gli inquirenti avrebbero interferito all’enorme volume d’affari, gli amici dell’imprenditore, Carlo Pecoraro e Domenico Cucinata. Anomalia simile riscontrata per abbattere le barriere architettoniche, spezzettando i lavori per poi affidarli sempre alla stessa ditta, la Alvir di Rubino Vincenzo. Nel 2012, la FILVIN di Fellice Francesca, senza gara ed evidenza pubblica si aggiudica i lavori da circa 244mila euro per la manutenzione del Tribunale di Cosenza e gli Uffici del Giudice di Pace, con la compiacenza di Cucunato e Fernandez, come riportano le notizie. Nel corso delle indagini è stata intercettata una telefonata in cui Amendola, dato i presunti numerosi lavori ottenuti, avrebbe promesso a Fernandez di sostenere la candidatura della moglie durante l’elezione del sindaco di Cosenza nel 2016. Ad oggi, sono stati allontanati dalla ‘poltrona’: Arturo Bartucci, Carlo Pecoraro e Domenico Pecoraro, mentre a Francesco Amendola è stato imposto il divieto temporaneo di esercitare la propria attività.
Nuove “cantate”: appalti ‘facili’ nel Comune di Cosenza
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