Prima acerrimi nemici tanto da spararsi contro, poi la pace grazie all’intervento di due boss di prima grandezza dell’intera ‘ndrangheta: Luigi Mancuso di Limbadi e Francesco Giampà di Lamezia Terme.Protagonisti il vibonese Andrea Mantella da un lato e Roberto Piccolo di Nicotera dall’altro. E’ il collaboratore di giustizia Mantella a svelare gli inediti retroscena di una pax fra i due esponenti di peso della criminalità locale, protagonisti di un fatto di sangue avvenuto nei primi anni ’90 a Vibo che per le modalità fece all’epoca parecchio scalpore. 

Si tratta della sparatoria nei pressi del cinema “Valentini”fra lo stesso Andrea Mantella e Roberto Piccolo, quest’ultimo nativo di Stefanaconi ma cresciuto sin da piccolo a Nicotera Marina e ritenuto dagli investigatori un elemento di peso del clan Mancuso. Mantella ha riferito agli inquirenti sia in ordine ai mandanti che alla causale della sparatoria, con l’ordine di attentare alla vita di Roberto Piccolo che gli sarebbe stato impartito dall’allora boss di Vibo Valentia Carmelo Lo Bianco, detto “Piccinni”, poichè Roberto Piccolo – a detta del collaboratore di giustizia – avrebbe “sparato in compagnia di Raimondo, di cui adesso mi sfugge il cognome, ad un’azienda dell’imprenditore Santo Lico, e questo imprenditore era nelle mani di Antonio Mancuso, che loro chiamano zio Antonio Mancuso, e in quell’occasione io rimasi ferito per mano di Roberto Piccolo, sia io che Renato Furlano”. Mantella indica quindi anche il complice (Renato Furlano) che avrebbe preso parte alla sparatoria dinanzi all’ex cinema Valentini contro Roberto Piccolo, con quest’ultimo che sarebbe stato pronto a rispondere al fuoco ferendo i due vibonesi. A sua volta, Carmelo Lo Bianco avrebbe dato ordine a Mantella di attentare alla vita di Roberto Piccolo per fare un favore ad Antonio Mancuso. 

 [Continua…..]